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Controcorrente, “l'invasione di Putin è colpa dell'Europa”. Maria Giovanna Maglie e l'incapacità di negoziare

Federica Pascale
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Nel salotto di Controcorrente, il talk politico condotto da Veronica Gentili su Rete4, si tenta di comprendere le mosse di Vladimir Putin in Ucraina. Tra gli ospiti della puntata di domenica 6 marzo c’è la giornalista Maria Giovanna Maglie, che spiega come, secondo lei, il presidente russo abbia scelto di “allargarsi” a occidente per via della debolezza dell’occidente stesso: “È frutto di un’Europa che si è preoccupata solamente di green, transizione, gender fluid, politically correct, la pace… Quando le democrazie non sono forti, le autocrazie avanzano”. La Maglie ritiene che la Nato avrebbe dovuto essere un’organizzazione di sicurezza, e non difensiva, per evitare che la situazione tra i due Paesi prendesse questa piega. “Il tutto avviene sulla pelle degli ucraini, e anche sulla pelle dei soldati russi. Non c'è dubbio che questa guerra è talmente sporca e talmente cattiva che si combatte a suon di morti e a suon di resistenti” commenta.

 

 

“Ho passato tutto il pomeriggio al telefono con gente che fa avanti e indietro con l'Ucraina. Loro chiedono torce, perché fanno lunghi percorsi a piedi per arrivare verso il confine e lo fanno al buio, e chiedono powerbanks, cioè i caricatori di batterie automatici, perché altrimenti perdono i contatti con i soccorritori aldilà del confine” racconta. Tragedia nella tragedia, ricorda la giornalista, sarà il “mare di profughi che sta arrivando”: “Sono profughi un po’ speciali, perché sono una quantità enorme e sono tutti donne e bambini, perché gli uomini dai 18 anni in su devono restare. E noi non riusciamo a mettere in piedi un negoziato che abbia un senso”. L’unico modo per fermare Putin sarebbe “fare sentire tutta la pressione dell’occidente”, ma la giornalista dubita che questo ne sia capace.

 

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