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Il portavoce di Alexey Navalny a Mezz'ora in Più: “L’Occidente ha chiuso gli occhi, soddisfatto dei dollari russi”
Leonid Volkov, portavoce del leader dell’opposizione russa Alexey Navalny, è stato intervistato da Lucia Annunziata su Rai 3 nel corso della puntata del 6 marzo di Mezz'ora in Più ed ha raccontato il suo punto di vista sulla guerra in Ucraina: “Non credo che Putin non vincerà questo gioco, perché i russi hanno molto da perdere ormai. Quando vennero imposte sanzioni a Cuba 60 anni fa o all’Iran 40 anni fa, non c’era internet, non c’erano molti voli internazionali. Non c’erano la Visa e la Mastercard. La gente non ha dovuto adeguare la propria vita quotidiana più di tanto. Con questo taglio, con questo blocco significa cambiare la vita di tutti i giorni in modo enorme per i russi”.
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Volkov non fa sconti a chi adesso sanziona Vladimir Putin: “L'Occidente è stato esitante a fare qualcosa perché erano molto soddisfatti dei soldi di Putin, erano pronti a non notare violazioni di diritti in Russia e tutte le altre violazioni fatte da Putin. Da anni ripetiamo all’Occidente dove stava andando il regime di Putin, ma l’Occidente soddisfatto dai dollari russi ha esitato a fare qualcosa. Era importante per le economie occidentali fare entrare denaro. Tutto questo ha rassicurato il leader del Cremlino nella convinzione che qualsiasi cosa avesse fatto non ci sarebbe stato semaforo rosso. Crede di godere dell’impunità per quello che fa. Pertanto di aspettiamo che l’Occidente continui a perseverare sulle sanzioni, a colpire le persone filo russe, il denaro di Putin e dei suoi stretti amici”.
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In Russia sono all’ordine del giorno proteste e conseguenti arresti di chi si oppone al conflitto: “Io sono in esilio, organizzo le manifestazioni. Indichiamo alla gente dove riunirsi e se c’è polizia. Su youtube ho dato indicazioni ai manifestanti, è l’unico mezzo indipendente che possiamo utilizzare. Nessun comizio è permesso. Chi si presenta rischia l’arresto. La gente corre pericoli enormi andando. Finora sono state arrestate già tremila persone. Per l’Ucraina chiediamo qualsiasi aiuto possibile. Si domanda la no fly zone, ma c’è chi dice che potrebbe innescare la terza guerra mondiale. Ed io - conclude Volkov - non sono un esperto militare”.