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Dimartedi, violento scontro Sallusti-Di Battista: “Sei un'arma per l'assassino Putin”, “Dillo al tuo padrone!”

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Duro faccia a faccia tra Alessandro Sallusti e l’ex M5S Di Battista nel corso della puntata del 1 marzo di Dimartedì, programma di La7 condotto da Giovanni Floris. Il direttore di Libero è furibondo con Dibba, ma mette nel mirino anche un altro ospite, Marcello Foa, per i loro discorsi sull’atteggiamento da tenere con la Russia di Putin: “Penso che Di Battista e Foa siamo un po’ come Chamberlain nel ’38, quando pensava che si poteva riportare Adolf Hitler alla ragione e quindi bisognava trattare ad oltranza. Poi la storia ha insegnato che non è possibile farlo contro dittatori folli e contro i criminali e i delinquenti, cosa che è Vladimir Putin prima di essere un presidente. Ricostruire le colpe del perché si è permesso a Putin di arrivare fino a lì sono le stesse del perché si è permesso ad Hitler di fare le sue mosse… Si è permesso ormai e adesso bisogna scegliere da che parte stare. L’ambiguità di Di Battista e di Foa è un'arma per Putin, punta a seminare il dubbio e a dividerci. Questi discorsi che fate andate a farli alle madre e agli anziani ucraini, con bombe che vengono sganciate sulle loro teste senza nessun motivo, andate da loro a dire che bisogna discutere e trattare con Putin. Di Battista se lei è un uomo libero e può dire quello che dice è perché i suoi nonni e i suoi bisnonni hanno combattuto delle guerre, che è la cosa più orribile che ci sia, ma la sua libertà è figlia di chi ha messo a rischio la propria vita. Se lei non vuole farlo per i suoi nipoti è un problema suo, ma - chiude il discorso Sallusti - non coinvolga tutto il Paese”.

 

 

Floris dà la possibilità di replica a Di Battista: “Credo che questo modo di scimmiottare i ragionamenti non sia serio in una fase del genere. Se lei dovesse andare a parlare a coloro che hanno reputato Putin un sincero democratico dovrebbe andare a parlare con il suo padrone”. “Chi è il mio padrone?” lo interrompe subito Sallusti, con Floris che spiega come il riferimento sia a Silvio Berlusconi. “Guardi Berlusconi non è il mio padrone, non lavoro per Berlusconi, lei ha detto una ca**ata”. Di Battista si infiamma: “È una str**zata? Non ha mai attaccato il suo padrone quando diceva certe frasi e ora attacca me”. Floris ferma i due contendenti e poi ridà la parola al direttore: “L’insulto è dire che ho un padrone, al di là del fatto che è sbagliato tecnicamente perché non lavoro per Berlusconi. L’insulto è quello di Di Battista, uno che fa propaganda, che sta lavorando per un assassino delinquente come Putin, un criminale”. 

 

 

Di Battista è con le spalle al muro e risponde: “Dopo aver condannato gli atti criminali è possibile in Italia avere un’idea diversa rispetto al tentativo di risoluzione? O mi devo adeguare a Sallusti che per 25 anni non ha aperto bocca? È accettabile pensare che se la Cina smettesse di dare copertura politica ed economica alla Russia allora Putin si dovrebbe ritirare all’istante?”. Lo scontro è violento con i due che si parlano uno sopra all’altro.

 

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