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La frustata di Maurizio Molinari a Vladimir Putin a L'Aria che Tira: “Un dittatore, non vincerà mai la guerra”

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Maurizio Molinari senza pietà nei confronti di Vladimir Putin. Il direttore de La Repubblica è ospite in collegamento dell'edizione del 28 febbraio de L'Aria che Tira e rispondendo alle domande di Myrta Merlino, padrona di casa del programma di La7, fa a pezzi la figura del presidente della Russia: "Ogni popolo ha delle sue caratteristiche, quando uno si trova di fronte ad un dittatore che aggredisce uno Stato sovrano non ci sono compromessi possibili, bisogna difendere lo Stato sovrano. Perché difendendo la sovranità di quella democrazia in realtà si difende la libertà di tutti. Sono frasi di Mario Draghi, che gli altri leader europei e Joe Biden hanno ripetuto. Questo è il motivo della grande coesione. Se uno accetta che la sovranità di uno Stato possa essere schiacciata con i carri armati è la libertà di ognuno di noi che è in pericolo. Adesso - prosegue il direttore - il punto è come si reagisce e come si ferma un despota che usa l’autocrazia per distruggere una democrazia”.

 

 

“Io credo - continua Molinari - che l’Europa andrà a tappe accelerate verso la difesa comune. Adesso il 24 marzo c’è il Consiglio Europeo, le decisioni dei tedeschi lasciano intendere che questo è quello che avverrà. Putin avrà generato anche la difesa unica comune europea. Come consentire a Putin di fare un passo indietro? Putin deve capire che non vincerà, l’opzione militare ancora ce l’ha, può usare aerei e carri armati per aggredire Kiev e le altre città, così facendo sarebbe una strage ed un bagno di sangue. È un dittatore e si è messo in un cul-de-sac, non possiamo escludere la scelta estrema. Ma deve capire che anche in questo ambito pagherebbe un prezzo altissimo. Soprattutto perché la sua ambizione è quella di trasformare la grande madre Russia in una protagonista degli equilibri globali. Chiaramente con un rublo polverizzato questo è largamente impossibile. C’è un’onorevole uscita accettando il vertice con Biden, con la premessa del ritiro delle truppe dall’Ucraina. La chiave è ancora strettamente militare. Le immagini - conclude Molinari - dei civili ucraini che preparano le molotov sono strategicamente molto importanti, lasciano intendere ai generali russi, prima ancora che a Putin, che non vincerà”.

 

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