Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

L'appello di Katerina Fonseca: “In Ucraina guerra brutale e sanguinosa, fermate questa follia della Russia”

Giulia Sonnino
  • a
  • a
  • a

Katerina Ostroushko, moglie dell’ex allenatore della Roma Paulo Fonseca, ha contattato Il Tempo per diffondere il suo racconto su quanto ha vissuto a Kiev, dove si trovava nei primi giorni della guerra con la Russia con suo marito e loro figlio, Martin. Katerina è la ex portavoce del magnate ucraino Rinat Akhmetov, proprietario dello Shakhtar Donetsk, la squadra di calcio più importante del Donbass: “Parlo alle persone in Europa, America, Russia e in tutto il mondo. C'è una guerra in corso in Ucraina. Non è 'un’operazione speciale', ma una guerra cinica e crudele. Le città e i villaggi ucraini sono in fiamme, sotto i bombardamenti e le bombe. Missili dalla Russia e dalla Bielorussia volano contro edifici residenziali a più piani. Questo è quello che ho visto con i miei occhi e quello che milioni di ucraini vedono ogni giorno. I fuhrer folli mandano i loro soldati a uccidere gli ucraini che sacrificano la loro vita per difendere la patria, le loro mogli e i loro figli. Questa è l'unica verità e non ce ne sono altre. Non credete se vi dicono che le bombe non volano sui civili. Volano, uccidono e distruggono. Non credete se vi dicono che il nostro governo è 'nazista'".

 

 

"Il governo - prosegue l'appello della moglie dell'ex tecnico giallorosso - e il presidente ucraino sono a Kiev, insieme al nostro esercito che difende il suo paese e il suo popolo pacifico. Non credete a nulla se non al fatto che nel centro Europa in questo momento c'è una guerra brutale e sanguinosa contro i pacifici ucraini che lottano per la loro libertà.  Aiutate a fermare questa guerra! Chiedete ai vostri amici e colleghi in Russia perché i loro soldati combattono e muoiono in Ucraina. Perché eseguono ordini criminali che uccidono i civili? Questo è il nostro paese, la nostra terra, tutto questo è estraneo a loro! Devono tornare nelle loro case e lasciare le nostre. Oggi le città ucraine sono in fiamme. Oggi i bambini sono nei rifugi antiatomici senza cibo. Oggi hanno sparato ad un autobus con dentro profughi ucraini e non hanno permesso che un’ambulanza li raggiungesse. Chi può sapere quale città e quale paese sarà bombardato domani? Il mondo intero si è schierato accanto all’Ucraina. Attendiamo e speriamo che qualcuno ci possa aiutare. Ma oggi non è abbastanza! Finché le bombe continuano a cadere e gli ucraini continuano a morire, non è abbastanza. Per favore - conclude la Ostroushko - non vogliamo la guerra. Fermate questa folle guerra. Fermatevi subito!”.

 

Dai blog