a un passo dall'invasione

Ucraina, maxi esercitazione russa con missili balistici. E Putin supervisionerà

C'è il rischio "molto alto" di un'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel giro di "alcuni giorni" e gli Stati Uniti "hanno ragione di credere" che la Russia sia impegnata in un'operazione 'false flag' per avere una scusa" per attaccare. A lanciare l'avvertimento è stato Joe Biden, nel giorno in cui la Russia ha deciso di espellere il numero 2 dell'ambasciata Usa a Mosca, Bart Gorman, una mossa che Washington ha definito "ingiustificata" e "un passo che costituisce escalation".

Da domani è prevista la maxi esercitazione russa con missili balistici. Le forze armate russe condurranno delle esercitazioni militari di forze di deterrenza strategica domani, 19 febbraio, sotto la diretta supervisione del presidente Vladimir Putin. Ad annunciarlo il ministero della Difesa russo, sottolineando che si tratta di esercitazioni che erano già in programma e che nel corso delle manovre verranno lanciati missili balistici e da crociera. Lo riporta l'agenzia Tass.

  

E nel giorno in cui la tensione è salita nel Donbass, nell'est dell'Ucraina, lungo la linea che separa le forze di Kiev e i separaristi filorussi: il comando militare ucraino ha accusato i separatisti di aver sparato proiettili che hanno colpito l'edificio di un asilo a Stanytsia Luhanska, ferendo due civili, e tagliando la corrente a metà della città; e ha smentito le affermazioni dei separatisti, secondo cui le forze ucraine li avrebbero attaccati per prime. "Il bombardamento di un asilo a Stanytsia Luhanska da parte delle forze pro-Russia è una grande provocazione", ha twittato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mentre Boris Johnson ha individuato questo come "operazione sotto false insegne progettata per screditare gli ucraini".

Al Consiglio di sicurezza dell'Onu a New York il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha esordito con un implicito riferimento al discorso del predecessore Colin Powell nel 2003, quando l'allora segretario di Stato citò informazioni di intelligence non comprovate e false per giustificare l'invasione Usa dell'Iraq: "Lasciatemi essere chiaro. Oggi sono qui non per cominciare una guerra, ma per evitarne una", ha detto Blinken prima di illustrare quella che secondo Washington sarà la tecnica della Russia per avviare un attacco in Ucraina "nei prossimi giorni". "La Russia intende inventare un pretesto", "non sappiamo esattamente che forma assumerà. Potrebbe essere un attacco terroristico inventato dentro la Russia, la scoperta inventata di una fossa comune, un finto attacco con droni contro civili o un attacco finto o addirittura uno reale usando armi chimiche".

Gli scenari militari proposti dal segretario di Stato Usa Antony Blinken "sono deplorevoli e pericolosi", è stata la risposta del vice ministro degli Esteri russo Sergei Vershinin. Mentre il Wall Street Journal riporta che Mosca ha presentato un report alle Nazioni unite in cui accusa l'esercito dell'Ucraina di avere commesso crimini contro residenti della regione orientale del Donbass. In particolare denuncia un "genocidio della popolazione russofona del Donbass".

La Russia sempre oggi ha recapitato le risposte scritte alle proposte Usa e Nato sulla sicurezza europea. Lamenta che "le linee rosse di Mosca e gli interessi fondamentali di sicurezza vengono ignorate", insiste sul "ritiro di tutte le forze armate e le armi statunitensi di stanza nell'Europa centro-orientale e sud-orientale e negli Stati baltici" e minaccia che "in assenza della disponibilità a concordare garanzie ferme e giuridicamente vincolanti sulla nostra sicurezza da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati, la Russia sarà costretta a reagire, anche attuando misure di carattere tecnico-militare". Senza però precisare di che tipo di misure si tratti. Al tempo stesso, Mosca afferma di essere pronta a discutere dei limiti al dispiegamento di missili e ad altre misure di costruzione della fiducia.

Intanto Zelensky ha chiarito alla Bbc che la Nato è l'unica via per l'Ucraina: l'adesione alla Nato è una "garanzia di sicurezza" per il Paese, ha detto, escludendo ogni compromesso su questo. Gli ha risposto a distanza il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, le porte della Nato rimangono aperte, le decisioni sulla membership saranno prese dalla Nato e dai Paesi che aspirano ad entrare". Un nodo centrale questo, visto che l'ingresso dell'Ucraina nella Nato è fra le linee rosse indicate da Mosca. Adesso gli occhi sono puntati verso la conferenza di Monaco sulla sicurezza al via domani.