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Cosa succede tra Ucraina e Russia, Putin pronto all'attacco: "Invasione possibile in ogni momento"

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La Russia ha completato al 70% il dispiegamento militare necessario per un'invasione su vasta scala dell'Ucraina, che potrebbe condurre nelle prossime settimane. A prevederlo sono esperti d'intelligence statunitensi che, sulla base di alcuni indicatori, hanno concluso che il presidente Vladimir Putin sarebbe quasi pronto ad agire, sebbene non sia chiaro con quale portata. Una soluzione diplomatica, ritengono, resta però possibile. Mentre Mosca continua a ribadire di non intendere invadere l'Ucraina, il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha detto a Nbc News: "Un'escalation militare, un'invasione dell'Ucraina, potrebbe avvenire in qualsiasi momento".

Prosegue intanto la diplomazia. Domani (lunedì) il cancelliere tedesco Olaf Scholz è atteso alla Casa Bianca, dopo che Berlino ha promesso che Mosca "pagherà caro" se invaderà, ma ha rifiutato di fornire armi a Kiev, rafforzare la propria presenza nell'est europeo o dire quali sanzioni appoggerebbe. Sempre domani, il francese Emmanuel Macron sarà a Mosca per colloqui con Putin, dove poi andrà anche il tedesco.

Tra gli indicatori considerati dagli esperti statunitensi ci sono le esercitazioni di forze nucleari strategiche russe, solitamente eseguite d'autunno e ora riprogrammate tra febbraio e marzo, periodo che coincide con la finestra più probabile per un'invasione. Le esercitazioni potrebbero infatti essere usate come deterrenza verso l'Occidente, per disincentivare un intervento in Ucraina. Per gli analisti, Mosca vorrebbe arrivare ad avere pronti 110-130 battaglioni tattici, e dovrebbe disporre, per un'invasione su vasta scala, di 150mila soldati posizionati, che potrebbe avere nelle prossime due settimane.

Intanto, New York Times e Washington Post hanno citato fonti ufficiali per cui è prevedibile che un'invasione russa porti alla rapida caduta di Kiev e causi fino a 50mila morti. Il primo vice rappresentante permanente della Russia all'Onu, Dmitry Polyanskiy, ha parlato di queste previsioni come "follia e allarmismo". Nel frattempo, il presidente Biden ha inviato le truppe di rinforzo in Polonia e Romania, per rassicurare gli alleati della Nato sulla presenza di Washington. Il generale Christopher Donahue, comandante dell'82a divisione aviotrasportata, è arrivato in Polonia, dove vengono dispiegati altri 1.700 soldati, mentre 300 militari sono inviati in Germania e mille vengono trasferiti dalla Germania in Romania. E gli occhi sono puntati anche sulla presenza di truppe russe in Bielorussia, al confine con Polonia, Lituania e Lettonia, altre tre nazioni della Nato.

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