colpo fatale

Moglie morta durante un safari, un dettaglio fa riaprire il caso: il milionario finisce sotto processo

Avrebbe sparato alla moglie durante un safari in Africa ma un dettaglio avrebbe fatto saltare quello per che un milionario americano, secondo l'accusa, era un piano perfetto da libro giallo. L'uomo, un dentista di successo, è accusato di aver organizzato tutto: il viaggio in Zambia, la battuta di caccia al Kuefa National Park e quello che doveva sembrare a tutti un incidente: un colpo di fucile sparato dalla compagna e destinato a un leone ma che aveva finito per uccidere la donna.

I fatti risalgono all’11 ottobre 2016. L'uomo aveva raccontato alla polizia che era nel lodge con la donna dopo un'uscita nella savana quando ha sentito un colpo di arma da fuoco. Andato nell'altra stanza aveva visto la moglie morta con una ferita al petto, all'altezza del cuore. L'ipotesi fatta dall'uomo alle forze dell'ordine era che, nell'atto di prendere il fucile, probabilmente spaventata per l'arrivo di un leone o di un altro animale feroce (spesso questi resort sono immersi nella natura selvaggia), la moglie per errore avesse fatto partire il colpo che l'aveva uccisa. 

  

 

A far insospettire l'Fbi il fatto che il dentista avesse deciso di far cremare il corpo della donna direttamente in Africa e avesse incassare subito l'assicurazione sulla vita da 4,6 milioni di dollari. Cosa c'è di strano? La donna era cattolica osservante e non avrebbe mai acconsentito alla cremazione del corpo. E così dalle indagini, riporta il Corriere della sera, sono uscite numerose incongruenze. 

 

I due vivevano da tempo un periodo di crisi e l'uomo aveva numerose relazioni extraconiugale. Gli agenti federali americani hanno poi analizzato le foto scattate dalla polizia dello Zambia concludendo che era escluso il suicidio o l'incidente. Inoltre il fucile era stato spostato dopo la morte della donna. Anni dopo, dunque, l'uomo è stato arrestato con l'accusa di omicidio, carcere confermato dal giudice nonostante l'opposizione dei legali dell'uomo che andrà a processo.