La tragedia si ripete con l'Alfredino del Marocco: il piccolo Rayan è morto
Non ce l'ha fatta il piccolo Rayan, l'Alfredino del Marocco caduto in un pozzo è morto per le ferite riportate. L'account Twitter del quotidiano "Arab News", citando come fonti funzionari marocchini, confermano le indiscrezioni sul decesso del bimbo di 5 anni precipitato cinque giorni fa in un pozzo appena fuori dal villaggio di Ighran, nella provincia di Chefchaouen.
Dopo quattro giorni con il fiato sospeso, il Marocco deve arrendersi: il bambino caduto nel pozzo profondo 32 metri, era stato estratto vivo dopo essere stato tenuto in vita con ossigeno e acqua calata fino a lui con una corda dai soccorritori. Il timore che fosse troppo tardi era cresciuto con il passare delle ore, mentre anche l'Italia guardava con apprensione al destino del bambino, sull'onda emotiva legata al ricordo del drammatico caso di Alfredino, morto nel 1981 in un pozzo artesiano di Vermicino a Roma
I soccorritori hanno anche calato una telecamera fino al bambino, per monitorarlo, e sabato mattina il capo dei soccorritori, Abdelhadi Temrani, aveva dichiarato: "Non è possibile stabilire le sue condizioni. Speriamo sia vivo". In giornata si sono susseguite notizie contrastanti fino alla tragica conferma.
Il pozzo si trova appena fuori dal villaggio di Ighran, nella provincia di Chefchaouen. In profondità, il foro era troppo piccolo perché i soccorritori potessero arrivarvi in sicurezza, quindi per quasi tre giorni hanno scavato il terreno circostante creando un profondo fossato in direzione del pozzo. Arrivati alla profondità necessaria e sufficientemente vicini, hanno iniziato a scavare un tunnel orizzontale con cui raggiungere Rayan. Per tutta la giornata, centinaia di uomini sono stati in attesa oltre le transenne che delimitano l'area, controllate dai soldati. Sul posto, oltre a protezione civile, tecnici e vigili del fuoco, sono intervenuti anche medici rianimatori ed è stato portato un elicottero per il trasporto in ospedale. In serata il tragico epilogo.