"Mi ha stuprata sullo yacht", così la ballerina accusa Chris Brown
Una ballerina ha citato in giudizio il cantautore e produttore statunitense Chris Brown, con l’accusa di averla drogata e stuprata a bordo di uno yacht. Lo riferisce la Bbc spiegando che la donna chiede un risarcimento pari a 20 milioni di dollari e che la presunta aggressione sarebbe avvenuta il 30 dicembre 2020 a Miami in Florida. La ballerina non identificata, che nei documenti legali viene chiamata solo «Jane Doe», ha accusato Brown di aggressione sessuale, violazione dello Statuto sulla violenza di genere, inflizione intenzionale di stress emotivo, inflizione negligente di stress emotivo e falsa reclusione, affermando di «temere per la sua vita e la sua carriera».
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Secondo il documento, la donna dichiara di essere stata invitata a bordo dello yacht di proprietà del rapper e produttore Diddy dove le sarebbe stato servito da bere da Chris Brown. La presunta vittima dichiara inoltre che, dopo avere bevuto, si sarebbe sentita «disorientata». Una sensazione cui sarebbe seguito, sempre secondo il racconto della ballerina, «un improvviso e inspiegabile cambiamento di coscienza», che l’avrebbe fatta addormentare, prima di essere condotta in una camera da letto dove Brown l’avrebbe spogliata e violentata. Nel documento si dice anche che Brown avrebbe contattato la donna il giorno seguente, dicendole di prendere un contraccettivo d’emergenza. La redazione di "Newsbeat", un programma radiofonico della Bbc, che ha letto il documento, ha anche tentato di contattare i rappresentanti di Diddy ma non ha ancora ricevuto risposta.