due pesi e due misure
Garden party a Downing Street, nuova bufera su Boris Johnson
Nuova bufera sul premier britannico Boris Johnson, accusato nuovamente di aver violato le restrizioni Covid-19, questa volta per aver organizzato con il suo staff una festa in giardino a maggio del 2020, quando per i britannici erano vietate le riunioni fuori dalle proprie abitazioni. I politici dell’opposizione hanno chiesto un’indagine della polizia dopo che l’emittente ITV ha pubblicato una mail, inviata dal segretario privato del primo ministro, Martin Reynolds, a decine di persone, per invitarle al party nel giardino di Downing Street. Nella mail si invitavano i partecipanti a «portarsi da bere». Johnson ha insistito sul fatto di non aver infranto le regole ma i media britannici hanno riferito che il primo ministro e sua moglie Carrie Johnson sarebbero stati presenti alla festa.
Leggi anche: Boris Johnson controcorrente, riapre i voli in Inghilterra a tutti "senza obbligo di tampone prima di partire"
Il party a Downing Street è stato fissato nello stesso giorno in cui il governo britannico in conferenza stampa ha ricordato ai cittadini che potevano incontrare solo una persona al di fuori della propria famiglia. Le forze di polizia hanno dichiarato di essere «in contatto» con il governo riguardo alle accuse. Su queste indagherà l’alta funzionaria statale Sue Gray che è stata nominata dall’esecutivo per esaminare le precedenti accuse secondo cui il personale dell’ufficio di Johnson avrebbe violato le regole sul coronavirus partecipando a feste di Natale. Il legislatore del partito laburista Ed Miliband ha detto che Johnson deve chiarire se ha partecipato alla festa. «Come può guidare il paese in questi tempi difficili, convincere le persone a seguire i consigli di salute pubblica se ha violato in modo così flagrante le regole?», ha detto Miliband a Bbc Radio.