"Sparate per uccidere", l'ordine del presidente kazako. Il dissidente marito della Shalabayeva: io capo della rivolta
È caos noi Kazakistan dove è durissima la repressione del governo contro le proteste per l'aumento dei prezzi dei carburanti. Il presidente kazako ha riferito di aver autorizzato le forze dell’ordine ad aprire il fuoco sui "terroristi" e a "sparare per uccidere", senza avvertimento. In un discorso televisivo alla nazione, Kassym-Jomart Tokayev ha accusato dei disordini "terroristi" e "militanti" e ha affermato di aver autorizzato l’uso della forza letale contro di loro. "Coloro che non si arrendono saranno eliminati", ha detto Tokayev che ha poi ringraziato il presidente russo Vladimir Putin per avere risposto prontamente al suo appello inviando nel Paese truppe per aiutare a sedare la rivolta nell'ambito del Trattato di sicurezza collettiva (Csto), di cui fanno parte varie Repubbliche ex sovietiche.
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Intanto il ministero kazako degli Interni ha comunicato che "26 criminali" sono stati uccisi e 18 feriti nei giorni di disordini. Nel comunicato si specifica che tutte le regioni del Kazakhstan sono state "liberate e poste sotto maggiore protezione" con 70 checkpoint installati nel Paese.
Ma qualcosa si muove anche nella rivolta, con l'ex capo della Banca Bta, Mukhtar Ablyazov, marito di Alma Shalabayeva (la donna che nel 2013 venne trattenuta e rispedita al paese d’origine dall'Italia assieme alla figlia di sei anni) che si nasconde all'estero, si è definito il leader dell'opposizione e del movimento di protesta in Kazakistan. Lo riporta l'agenzia Tass. Ablyazov ha detto che "i manifestanti di Almaty gli chiedono ogni giorno come comportarsi" e che è pronto a tornare in Kazakistan per guidare un "governo ad interim" se la protesta "raggiungerà la giusta portata".