un anno dopo
Usa, il discorso di Joe Biden accusa Donald Trump: "Attaccati democrazia e popolo"
"Fu un attacco alla democrazia, i veri patrioti sono gli americani che hanno votato. Per la prima volta è stata ostacolata la transizione". Il presidente americano Joe Biden è un fiume in piena e parla dalla National Statuary Hall del Campidoglio a un anno dall'assalto da parte dei sostenitori dell'ex presidente Donald Trump. Dopo 365 giorni dalle violenze del Congresso il presidente americano attacca il suo predecessore senza mai nominarlo: "La democrazia ha retto" dice. "Per lui il suo ego è più importante della democrazia" denuncia senza mai chiamarlo per nome.
"Il 6 gennaio fu un'insurrezione armata e Donald Trump cercò di rovesciare elezioni libere, di sovvertire la Costituzione e di fermare una trasferimento pacifico dei poteri attraverso un gruppo di balordi, tutto il mondo ha visto con i suoi occhi", ha detto Biden. "Nemmeno durante la guerra civile questa cosa accadde. In questo luogo sacro fu attaccata la democrazia, un attacco brutale, ma il popolo ha resistito, la democrazia ha tenuto. Donald Trump non fece nulla durante l'assedio di Capitol Hill. Non accettava di aver perso, era uno sconfitto, ma il suo ego è troppo forte, così ha cercato di riscrivere la storia, tessendo una tela di menzogne a danno degli interessi del Paese".
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"Uniamoci tutti per difendere la democrazia". Prima di Biden aveva parlato la vice Kamala Harris. "Il 6 gennaio fu un assalto alla democrazia" in cui gli assalitori "tentarono non solo di distruggere l'edificio e le vite dei parlamentari ma i valori, le idee e le istituzioni che generazioni di americani hanno conquistato e difeso col sangue", ha detto, per poi invitare gli americani a "unirsi per difendere la democrazia".