in belgio
In Vallonia è illegale, il tribunale dichiara guerra al green pass
Martedì 30 novembre, il Tribunale di Namur ha dichiarato il Green Pass, Covid Safe Ticket (CST), illegale in Vallonia. Il CST è la tessera sanitaria che una persona deve presentare nella Regione della Vallonia per accedere a ristoranti e bar, oltre che ad alcune attività (fitness, ecc.). La Corte ha rilevato, infatti, che il decreto vallone del 21 ottobre relativo all’uso del CST viola il principio di proporzionalità delle misure restrittive della libertà rispetto alle finalità perseguite.
La Regione della Vallonia è stata condannata a porre fine a questa situazione sul proprio territorio, pena la sanzione di 5.000 euro per ogni giorno di ritardo oltre il termine di 7 giorni dalla notificazione dell’ordinanza. Per l’associazione belga Notre bon droit, che si è rivolta in Tribunale, “La Corte ha rilevato diversi problemi di legalità, tra cui il conflitto tra il decreto vallone e la normativa europea e il diritto alla protezione dei dati personali. La decisione aggiunge che è dimostrato che il CST è l’unica alternativa a un nuovo lockdown”.
L’associazione belga si presenta come “un’alleanza di professionisti della salute, scienziati, avvocati e cittadini belgi”. Ma la Regione della Vallonia non intende fermarsi qui. “Questa decisione non annulla il decreto vallone. Di conseguenza, il Covid Safe Ticket rimane applicabile in Vallonia”, riporta il suo comunicato stampa. Fino a quando la causa non sarà nuovamente trattata in appello, il CST rimarrà quindi in vigore.
Da parte loro, le Autorità federali si astengono da qualsiasi commento. Questa ordinanza viene pubblicata in un momento in cui le Autorità politiche e sanitarie faticano a convincere parte dell’opinione pubblica sulla validità delle nuove misure adottate. L’ultimo comitato di consultazione, tenutosi il 26 novembre, ha rafforzato anche il ruolo del CST nella lotta alla pandemia. Abbinato all’obbligo di indossare la mascherina, è per esempio obbligatorio durante i mercatini di Natale all’aperto con oltre 100 persone.
La decisione del Tribunale di primo grado di Namur potrebbe costituire un precedente. L’8 dicembre un caso analogo sarà esaminato a Bruxelles, sfociando in una sentenza che potrebbe a sua volta accertare l’illegittimità dell’obbligo del CST nella capitale. Questa vittoria dà ragione a tutti coloro che denunciano le “misure restrittive delle libertà” adottate dalle Autorità per combattere la pandemia. Domenica una nuova azione di protesta sarà organizzata da Trace ton cercle, associazione nata per difendere gli interessi di bambini e adolescenti di fronte alle restrizioni decise nella lotta al covid. Il 21 novembre, una precedente manifestazione ha riunito 35.000 persone nelle strade di Bruxelles.