nel mirino
Royal Family e razzismo, la ricostruzione sul caso Archie inguaia il principe Carlo
Carlo d’Inghilterra sarebbe il presunto razzista a Corte però le cose non stanno come sembra. Un nuovo terremoto sta per scuotere le fondamenta di Buckingham Palace: un libro rivela che fu l’erede al trono a chiedere quanto sarebbe stata scura la pelle di Archie, il primogenito di Harry e Meghan Markle. Ricostruiamo la vicenda.
Nella ormai famigerata intervista a Oprah Winfrey, il 7 marzo scorso, i duchi di Sussex sostennero che un membro importante della Royal Family era preoccupato del colore troppo scuro del loro primogenito, gli diedero una connotazione inequivocabilmente razzista e non fecero il nome perché avrebbe avuto “gravi conseguenze”. Esclusero solo la Regina Elisabetta II e l’allora marito Filippo. La dichiarazione gettò fango su tutta la “Ditta” e per mesi si è speculato sul nome.
Adesso Christopher Andersen, nel libro "Brothers and Wives: all'interno della vita privata di William, Kate, Harry e Meghan”, cita una fonte ben informata e fa il nome del “razzista”: Carlo d’Inghilterra.
Secondo la gola profonda, il 27 novembre 2017 (giorno dell’annuncio delle nozze del Principe Harry e Meghan), il duca di Cornovaglia chiese a Camilla: “Come sembreranno i bambini?”, la moglie fraintese e rispose: “Assolutamente stupendi ne sono certa”. Così Carlo abbassò la voce e fu più esplicito: “Voglio dire, come pensi che possa essere la carnagione dei loro figli?”.
Una domanda che il padre avrebbe fatto anche a Harry in diverse occasioni. Ecco da dove sarebbe nata l’accusa. Ma c’è un ma. Grande come una casa e non trascurabile. Lo scrittore sostiene che per Carlo fosse una semplice curiosità, ma i “muri con le orecchie” tra Buckingham Palace, Kensington Palace e Clarence House hanno riportato la conversazione di bocca in bocca arrivando a darle una connotazione razzista. Quando il tutto è giunto a Meghan il dubbio aveva assunto proporzioni tossiche. Andersen punta il dito su un gruppo di consulenti di palazzo di alto livello conosciuti come “I Signori Grigi” e scrive: “La domanda posta da Charles è stata riportata in un modo meno innocente in tutte le sale”.
Sussurri di una cricca elitaria che concentrò l’attenzione su come i Windsor “avrebbero guardato il resto del mondo” dopo che il sangue afro-americano si era mischiato al loro. Poi aggiunge un altro tassello: Harry era frustrato dalla questione e si era lamentato con il padre per “l’eccessiva sensibilità al tema”.
Dunque, Carlo d’Inghilterra si sarebbe effettivamente posto l’interrogativo, ma senza malizia e senza alcuna connotazione discriminatoria. A questa versione sembrano credere, il figlio William, che avrebbe definito la domanda “senza tatto, ma non un segno di razzismo all'interno della famiglia” e anche sua Maestà che, subito dopo le critiche del nipote, precisò in un comunicato: “I ricordi possono variare”. I portavoce di William e quelli di Harry e Meghan non hanno voluto commentare l’indiscrezione riportata nel libro, mentre quello del futuro Re ha dichiarato: “Questa è fiction e non vale altre parole”.