Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Esplode auto a Liverpool: strage evitata grazie ad un tassista. Torna l'incubo attentati

Angela Bruni
  • a
  • a
  • a

Sale a «grave» l’allerta terrorismo nel Regno Unito dopo l’attacco di domenica davanti a un ospedale di Liverpool che la polizia considera un atto di terrorismo. Il significato è semplice: un nuovo attentato è considerato altamente probabile. La ministra degli Interni Priti Patel ha detto ai giornalisti che l’aumento del livello di minaccia è avvenuto nel contesto del secondo incidente terroristico nell’arco di un mese, facendo probabilmente riferimento all’assassinio del deputato Tory David Amess, ucciso il 15 ottobre scorso. La decisione è stata presa all’indomani dell’esplosione di un taxi a Liverpool, nella Remembrance Sunday, il momento in cui le persone in tutta la Gran Bretagna celebrano i caduti in guerra. Un attentato che ha causato la morte del responsabile e il ferimento del tassista, ma che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.

 

 

Secondo le ricostruzioni, infatti, è stato il tassista «eroe», David Perry, a impedire il peggio. L’uomo aveva caricato un passeggero a 10 minuti di tragitto dall’ospedale e lo stava portando lì, come da sue indicazioni. L’attentatore, però, portava con sé un ordigno esplosivo. È stato proprio l’autista a chiudere le porte dell’auto in modo che il colpevole non potesse fuggire, mentre lui riusciva a scappare pochi secondi prima dell’esplosione. «Il tassista, nei suoi sforzi eroici, è riuscito a deviare quello che avrebbe potuto essere un disastro assolutamente terribile all’ospedale», ha detto la sindaca di Liverpool Joanne Anderson alla Bbc. Il Women’s Hospital non sarebbe stato il vero obiettivo dell’attentato. A quanto riporta il Daily Mail, un amico del tassista sostiene che il luogo scelto dall’attentatore fosse la cattedrale anglicana della città lontana pochi chilometri dall’ospedale e che il terrorista ha cambiato i suoi piani in corsa a causa del traffico e dell’inaspettata chiusura della strada che porta alla chiesa. Lì si erano radunate 1.200 persone per la messa domenicale dedicata al Remembrance Day, istituito in Gran Bretagna per commemorare la fine della Prima guerra mondiale e chiamato anche «Poppy Day» per l’abitudine di chi lo osserva a indossare simbolicamente un papavero durante la giornata.

 

 

A dimostrazione delle parole dell’amico di Perry c’è il fatto che la bomba sia esplosa poco prima delle 11 del mattino, quando è iniziato il minuto di silenzio nazionale per le vittime del conflitto, ma la polizia e il Security Service stanno indagando per verificare questa tesi. La cattedrale anglicana di Liverpool è la più grande chiesa del Paese e l’ottava più grande del mondo. È stata costruita tra il 1904 e il 1978 su progetto dell’architetto Giles Gilbert Scott. Nel 1924 la visitarono anche il re Giorgio V e la regina Mary, in occasione del ventesimo anniversario della posa della prima pietra. L’attacco è stato dichiarato un «incidente terroristico», dopo che tre ventenni sono stati fermati domenica e un quarto lunedì. Tutti sono considerati collegati all’attentato. Ma, nonostante l’allerta sia alta, il primo ministro Boris Johnson è chiaro: si tratta di «un attacco rivoltante», «un duro promemoria del fatto che tutti noi dobbiamo restare vigili», ma «il popolo britannico non sarà mai intimidito dal terrorismo».

 

Dai blog