fratelli coltelli

Meghan Markle, Harry e il favore a William: l'esperto royal family rivela il retroscena sui principi

Giada Oricchio

Andrew Morton riscrive la storia della “Megxit”: “Un colpo alla Royal Family? No, un favore a William”. Chi lo avrebbe mai detto che il traumatico e rocambolesco addio di Harry e Meghan alla Corona fosse un gesto di cortesia e non una mossa di sfrenata ambizione personale.  

Secondo Morton è proprio così. Lo scrittore, noto per aver pubblicato la biografia autorizzata della principessa Diana e  il libro “Meghan and the Unmasking of the Monarchy: A Hollywood Princess”, ha dichiarato a “salon.com” che in futuro il ruolo della coppia all’interno della famiglia sarebbe stato quasi irrilevante ed è ricorso a una metafora: “Sono saltati giù dalla nave, William e Carlo vogliono snellire la monarchia e prima o poi gli avrebbero chiesto di camminare sulla passerella, hanno fatto un piacere”.

  

In poche parole, sarebbero stati “espulsi” e così i Duchi di Sussex hanno bruciato tutti sul tempo e hanno sfruttato al massimo la risonanza mediatica seguita al clamoroso addio.

In realtà, non c’è alcun complotto, non è un mistero che Carlo d’Inghilterra, futuro erede al trono, abbia deciso di mettere a dieta la monarchia per renderla più digeribile ai sudditi che la mantengono con le tasse. Non si tratta di una scelta dettata da ripicche o motivi personali bensì dalla necessità di effettuare un “upgrade” per resistere nel tempo (alcuni  membri stretti della famiglia si sono già visti ridurre prebende e privilegi). Morton ha descritto la situazione “ironica” sottolineando che man mano che i figli dei Cambridge - Louis, Charlotte e George – sarebbero cresciuti, i Sussex sarebbero stati spinti più in basso nell’ordine di beccheggio: “È un po’ come il principe Andrea, che a un certo punto era il secondo in linea di fila per il trono. Ora è in fondo all'ordine. Meghan e Harry hanno una generazione per avere davvero un impatto. Dopo sarà, Meghan chi?”.  

L’autore reale però ha scorticato anche la patina di ipocrisia appiccicata alla “Megxit (gennaio 2020) e sul successivo trasferimento di Harry, 37 anni, e Meghan, 40, nella villa da 11 milioni di sterline nell'enclave californiana di Montecito: “Amano promuovere la narrativa che sono venuti a Los Angeles senza alcun tipo di piano specifico in atto, ma ci sono prove che suggeriscono che avevano pianificato un trasferimento a Hollywood da diverso tempo”.

Si riferisce agli incontri segreti tra Harry e Oprah Winfrey nel lontano 2018 (proprio a lei concessero la famigerata intervista esplosiva sulle vessazioni subite a Kensington Palace), ai colloqui carbonari con la defunta piattaforma streaming Quibi per progetti nel 2019 e al comunicato dell’addio pubblicato sui social all’insaputa della Regina Elisabetta II. Morton ha concluso con una previsione su Archie e Lilibet Diana: se il primogenito nato a Londra e cresciuto a Malibù rischia di non essere né carne né pesce, la bimba, venuta alla luce a Los Angeles il 4 giugno scorso, se fosse battezzata negli Stati Uniti, potrebbe essere abbracciata  come una “principessa americana”.