gli eroi di astrazeneca
Spacciano bugie e paura, masse di disinformazione: il principe Harry e la bufera contro i no-vax
Anche il principe Harry si inserisce nell’eterno dibattito tra pro-vaccini e no-vax. Il duca di Sussex è apparso in un video per i premi Men of the Year di GQ e, nell’apparizione a sorpresa, ha premiato con il titolo di “Eroi dell’anno” il team di scienziati di Oxford-AstraZeneca che ha sviluppato il vaccino contro il Covid. Harry ha consegnato un premio alla professoressa Dame Sarah Gilbert, alla professoressa Catherine Green e all’intera equipe: “Finché ogni comunità non potrà accedere al vaccino e finché ogni comunità non sarà collegata a informazioni affidabili sul vaccino, allora saremo tutti a rischio. Mentre le persone sono sedute nella stanza con voi stasera, più di un terzo della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose di vaccino. Sono più di cinque miliardi di dosi somministrate in tutto il mondo finora. Sembra un grande risultato e per molti versi lo è, ma c’è un’enorme disparità tra chi può e chi non può accedere al vaccino. Non possiamo andare avanti insieme se non affrontiamo questo squilibrio all’unisono”.
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Dopo le belle parole per lodare la campagna vaccinale il marito di Meghan Markle - oggi l’Ofcom ha dato ragione al giornalista Piers Morgan che l’aveva definita bugiarda, ennesimo schiaffo per i Sussex - è passato all’affondo sui no-vax: “Allo stesso tempo, le famiglie di tutto il mondo sono sopraffatte da masse di disinformazione attraverso i media e i social media, dove chi spaccia bugie e paura sta creando l’esitazione sul vaccino, che a sua volta porta a comunità divise e ad erodere la fiducia. Questo è un sistema che dobbiamo rompere se vogliamo superare il Covid-19 e il rischio di nuove varianti”.
Il duca di Sussex ha avuto nuovamente un occhio di riguardo per gli scienziati di AstraZeneca: “Siete eroi di altissimo livello che hanno fatto la loro parte. Siete l’orgoglio della nostra nazione e siamo profondamente indebitati per il vostro servizio. Per il resto di noi, compresi i governi globali, i leader farmaceutici e i capi d’azienda, dobbiamo continuare a fare la nostra parte. Questo deve includere la condivisione della scienza dei vaccini e il sostegno e il potenziamento dei paesi in via di sviluppo con più flessibilità. Dove sei nato non - ha terminato così il discorso Harry - dovrebbe influenzare la tua capacità di sopravvivere quando esistono i farmaci e le conoscenze per mantenerti vivo e in salute”.