spari all'impazzata

Imbarazzo per Biden, testimonianza choc sull'attentato in Afghanistan: "Disastro per colpa degli americani che sparavano"

L'ultimo bilancio sull’attentato a Kabul, capitale dell’Afghanistan evidenzia come sarebbero circa duecento le persone morte nell’attacco, tra cui 13 militari Usa e tre cittadini britannici di cui uno teenager. Parlando alla nazione dopo l'attacco il presidente Usa Joe Biden ha promesso che Washington vendicherà "gli eroi" morti sul campo. Il presidente "li vuole morti", ha detto ai giornalisti la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki. Ma c’è una testimonianza che mette nei guai il presidente statunitense.

 

  

 

“Molte delle persone morte nell’attentato all’aeroporto di Kabul sono state uccise dai soldati americani” quanto raccolto dalla Bbc che ha potuto interpellare numerose persone presenti allo scalo afghano. Dopo l’attacco dell’Isis i militari Usa hanno risposto con colpi di fucile, causando quindi numerosi morti e aggravando pesantemente il bilancio. “Ho visto militari americani e dietro di loro militari turchi. Gli spari arrivavano da lì, dalle torri”, il racconto del fratello di una delle vittime, un tassista afghano che era arrivato da Londra per cercare di salvare la sua famiglia dall’ascesa dei talebani. La Bbc fa sapere di aver provato a contattare il Dipartimento della Difesa americana, che però non ha risposto alla richiesta di rilasciare un commento su queste testimonianze choc: un segnale che la ricostruzione non dovrebbe essere così lontana dalla realtà.

 

 

Nel frattempo sono due le "figure di alto profilo dell'Isis" uccise in un raid aereo degli Stati Uniti condotto venerdì in Afghanistan. Lo ha annunciato il maggiore generale Hank Taylor, vice direttore del Joint Staff For Regional Operations, in un briefing del Pentagono. "Posso confermare, man mano che arrivano più informazioni, che due obiettivi di alto profilo dell'Isis sono stati uccisi e uno è rimasto ferito. E sappiamo di zero vittime civili", ha detto Taylor. La notizia giunge dopo che nella notte era stato riferito di un raid aereo Usa compiuto con un drone in Afghanistan in cui era stato ucciso una delle menti dell'Isis-K, branca afghana dello Stato islamico. "È stata un'unica missione quella per colpire questi obiettivi", ha precisato poi il portavoce del Pentagono, John Kirby. "Erano dei 'planner' e 'facilitatori' dell'Isis-K, è una ragione sufficiente", ha aggiunto. Taylor non ha precisato se i due membri dell'Isis-Khorasan uccisi stessero pianificando nuovi attacchi. L'Isis-K ha rivendicato l'attentato kamikaze di giovedì all'aeroporto di Kabul.