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Afghanistan, l'Europa trema per i rifugiati. Kabul nel caos con l'incubo Isis: "Occidentali nel mirino"

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Mentre è impegnata con l'organizzazione dei voli di evacuazioni di connazionali e afghani da Kabul, l'Europa guarda anche avanti e pensa all'ondata di profughi che potrebbe arrivare nel Vecchio continente. "Con i talebani nessun dialogo politico né riconoscimento", ha chiarito senza mezzi termini la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, visitando con il premier spagnolo Pedro Sanchez e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel l'hub allestito nella base aerea di Torrejon per lo staff afghano della delegazione Ue evacuato. E intanto, con ben in mente la crisi dei migranti del 2015 alimentata dalla guerra in Siria, la Grecia ha innalzato un muro di 40 chilometri lungo il confine con la Turchia.

"Abbiamo contatti operativi con i talebani in questo momento di crisi, perché abbiamo bisogno di agevolare" l'uscita delle persone a Kabul, "ma questo è completamente diverso da colloqui politici", ha detto von der Leyen, definendo i fatti dell'Afghanistan "una tragedia per gli afghani e un duro colpo per la comunità internazionale".

Poi l'appello a tutta la comunità internazionale: offrire vie di fuga legali a chi vuole lasciare l'Afghanistan. "Trovo molto importante che offriamo vie legali per chi debba fuggire dall'Afghanistan - per la sua testimonianza, perché hanno lavorato per noi, perché sono attiviste per i diritti delle donne, perché sono attivisti per i diritti umani o perché sono giornalisti. Dobbiamo offrire loro ora una possibilità sicura per lasciare la propria terra e di essere accolti. Questo è l'appello, sia agli Stati membri Ue, sia alla comunità internazionale: mettere a disposizione queste quote di trasferimento", ha detto von der Leyen, sottolineando che questa verrà posta come priorità nella riunione del G7 della prossima settimana. Mentre il collega Charles Michel ha riconosciuto che "al cuore delle nostre discussioni nell'Ue ci saranno partnership con Paesi terzi. Abbiamo bisogno di trovare un equilibrio fra la dignità dell'Unione europea e la capacità di difendere gli interessi dell'Ue", ha aggiunto.

Un argomento che è stato anche al centro di una telefonata fra il premier greco Kyriakos Mitsotakis e il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. La Turchia ha chiesto ai Paesi europei di assumersi la responsabilità per i migranti afghani, sottolineando che l'Ue dovrebbe assistere gli afghani in Afghanistan e nei Paesi vicini per evitare una nuova ondata migratoria. "Non possiamo aspettare passivamente il possibile impatto", "i nostri confini resteranno inviolabili", ha detto il ministro greco per la Protezione dei cittadini, Michalis Chrisochoidis durante una visita nella regione di Evros, dove è stato innalzato il muro di confine.

Nel frattempo migliaia di persone ancora ammassate in attesa all'aeroporto di Kabul, nella speranza di essere evacuate dall'Afghanistan per fuggiri dai talebani, il cui co-fondatore, il mullah Abdul Ghani Baradar, è arrivato nella capitale Kabul per incontrare la leadership del gruppo sulla formazione del nuovo governo. Il quadro della sicurezza si complica nella Capitale Mentre si rincorrono voci di diversi morti, con un giornalista dell'Independent che dalla capitale afghana riferisce di quattro donne decedute per la calca e il caldo, gli Usa hanno lanciato un'allerta ai connazionali: ci sono "potenziali minacce di sicurezza fuori dall'ingresso dell'aeroporto" dunque "evitate di andarci a meno che non riceviate istruzioni individuali" in merito. E da fonti Usa filtra una notizia: ci sono potenziali minacce da parte dell'Isis contro gli statunitensi in Afghanistan, il che sta costringendo l'esercito Usa a trovare nuovi modi per far arrivare all'aeroporto di Kabul le persone da evacuare.

Per la situazione di caos nello scalo succede anche che alcuni voli partano quasi vuoti: prendendo come esempio la Germania, un aereo tedesco è arrivato a Tashkent venerdì sera con 172 evacuati a bordo, ma due voli successivi hanno portato a bordo solo 7 e 8 persone. "Non possiamo lasciare il Paese perché non possiamo arrivare in aeroporto senza mettere le nostre vite a rischio", è la denuncia alla Bbc di Paul Farthing, noto come 'Pen', ex Royal Marine diventato direttore dell'ente benefico per animali Nowzad. Mentre Clarissa Ward, corrispondente della Cnn da Kabul, è riuscita a partire: "Noi siamo i fortunati", ha scritto su Twitter.

Intanto, mentre il presidente Usa Joe Biden ha annullato il rientro nella sua casa in Delaware che era previsto per il fine settimana e resterà a Washington per monitorare la situazione in Afghanistan, gli Stati Uniti temono per armi e velivoli militari lasciati sul campo. Secondo quanto riporta la Cnn citando fonti qualificate, è probabile che l'arsenale americano dei talebani non si limiti a piccole armi, ma anche a veicoli moderni resistenti alle mine (MRAPs) e appunto Humvee. E le stime iniziali suggeriscono che i talebani potrebbero ora essere in possesso anche di diversi elicotteri Black Hawk e altri velivoli militari Usa fra cui, potenzialmente, circa 20 aerei d'attacco A-29 Tucano.

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