Ma quell'italiano ancora prigioniero volete farlo morire di Coronavirus? Governo fermo su Andrea Costantino
Ma vogliono farlo rientrare in Patria da morto, quell’imprenditore prigioniero ad Abu Dhabi senza che se ne conosca il motivo? Andrea Costantino – la cui storia stiamo seguendo da tempo – è ancora detenuto negli Emirati Arabi Uniti dal mese di marzo, nessuno gli ha spiegato i motivi della detenzione, lo stesso legale nominato in loco dalla sua compagna di vita Stefania Giudice, è impossibilitato ad assistere l’italiano. In tutto questo c’è una incomprensibile inerzia dello Stato italiano per chiedere spiegazioni agli arabi. O meglio, dalla Farnesina partono lettere ma non c’è traccia di risposta. E in queste ore c’è preoccupazione per il Covid-19 che si espande da quelle parti. L’avv. Cinzia Fuggetti, che si occupa della vicenda dall’Italia, ha esposto al ministero degli Esteri i timori per le condizioni di salute in cui può venirsi a trovare Andrea Costantino nella sua prigionia immotivata. In particolare, risulta che tra le persone bloccate a Dubai per avvenuto contagio, non poche siano già state compiutamente vaccinate e al Costantino sarebbe stato inoculato il vaccino «Sinovax», notoriamente meno efficace dei vaccini utilizzati in Europa.
A Bruxelles il caso dell'imprenditore italiano in cella ad Abu Dhabi
Scrive la Fuggetti: «Costantino, attesa la perdita considerevole di peso; la dieta con limitati apporti nutrizionali; l’assenza di esposizione alla luce solare; etc., è verosimile sia debilitato e con scarse difese immunitarie». E condivide lo spazio angusto della cella con soggetti di cui non è dato conoscere le condizioni di salute. Per non parlare dei rischi connessi alla variante Delta. È possibile, anche con la forma del braccialetto elettronico, richiedere gli arresti domiciliari. Insomma, la Farnesina che fa? La prima risposta è assolutamente minimizzatrice. In pratica si dice di stare tranquilli, come se il Covid non ci fosse. Ed è evidente che la paura per le sorti di Costantino non fa che aumentare. È a livello politico che ci si deve muovere. Nei giorni scorsi ha promosso una iniziativa di protesta il parlamentare europeo di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza. Ma non basta. È la politica italiana tutta che deve pretendere chiarezza agli Emirati, a partire dai nostri vertici istituzionali, Quirinale e Palazzo Chigi in primis, già coinvolti con specifici dossier sulla vicenda. Ma stanno tutti ancora inspiegabilmente fermi.
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