politica estera nel baratro
Il disastro di Conte e Di Maio con gli Emirati Arabi Uniti porta allo sfratto. “Dimissioni per il danno all’Italia”
Non c’è scampo per l’Italia dopo quanto fatto da Luigi Di Maio e Giuseppe Conte nei confronti degli Emirati Arabi Uniti. I militari italiani sono stati letteralmente “cacciati” e sfrattati dalla base di Al Minhad, fondamentale snodo per le missioni in Somalia, Afghanistan e Iraq nel corso degli ultimi anni. La motivazione degli emiri non è altro che una risposta alle azioni del precedente governo italiano, che ha deciso per un embargo contro Dubai, accusata di vendere armi allo Yemen: in realtà, evidenzia Il Giornale, è stata una decisione del tutto improvvida, basata sulla presunzione assolutamente erronea, che gli ordigni venissero in un conflitto da cui gli Emirati sono usciti da quasi due anni, lasciando il fronte in mano ai sauditi.
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“In qualsiasi altro Paese il ministro degli Esteri avrebbe presentato le dimissioni con tanto di scuse per il danno arrecato al Paese” la dura accusa del deputato Mattia Perego, rappresentante di Forza Italia in commissione Difesa. L’attacco dell’onorevole azzurro continua: “Il presidente Draghi dovrebbe prendere il timone della politica estera del nostro Paese, con la sua autorevolezza e leadership, per evitare che grossolani errori del genere non si ripetano”. Le rovine diplomatiche sono difficili da rimettere insieme, le conseguenze degli errori di Conte e Di Maio si protrarranno per anni.