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Nei guai per l'amante, viva lo Speranza inglese

Pietro De Leo
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Stai a vedere che il senso della premiership di Boris Johnson è tutto lì, in un fumo rosa che converte l’avventura di governo di questo intellettuale conservatore capace di guizzi geniali in un grande fumettone pruriginoso. Sull’influenza esercitata sull’inquilino di Downing Street dalla sua neo moglie, assai più giovane di lui, v’è ampia letteratura. Tra l’averlo spinto ad acquistare un mobilio assai dispendioso per l’appartamento presidenziale e altri fattarelli trasformati in dardi politici. Ora, però, sul gabinetto dei Tories arriva un’altra tegola e riguarda Matt Hancock, ministro della salute. Il tabloid Sun ha pubblicato delle immagini poco equivocabili, che lo ritraggono in effusioni con una sua consulente. Si tratta di Gina Colangelo, una potente e ricca lobbista cui aveva dato un incarico (retribuito non certo con una cifra folle, appena 15mila sterline), sulla comunicazione.

Le immagini non sono interpretabili in alcun modo, parlano chiarissimo. Così come le biografie dei due colombi, che si conoscono dai tempi dell’università, quando entrambi frequentavano Oxford, e sono entrambi sposati. E dunque l’Inghilterra, che aveva abbattuto efficacemente il Covid con una efficace campagna vaccini salvo poi fibrillare con la diffusione della variante Delta, almeno conosce il refolo leggero di un piccolo sexygate in salsa pandemica, dove il significato delle cose non è tanto nella vicenda di corna palesi, ma più che altro nel mancato rispetto del distanziamento. Sì, perché il ministro birichino, chiamato dai fatti a parlare di questa vicenda, l’ha buttata sul rispetto nelle norme. «Mi dispiace enormemente. Ho infranto le regole della distanza sociale e ho deluso le persone», ha detto, aggiungendo: «Rimango focalizzato sul lavoro che sto facendo per portare fuori il Paese da questa pandemia e sarei grato di avere privacy per la mia famiglia su una questione così personale».

 

 

 

Niente dimissioni, almeno per ora. Ovviamente, in un momento così delicato, la questione tracima dalle segrete, evidentemente movimentate stanze di un ministero e anima il dibattito politico. I laburisti attaccano, chiedendo al premier di cacciar via il ministro. Da Downing Street, per ora arriva tutela politica sul titolare della sanità, il cui collega ai Trasporti, Grant Shapps, ha affermato che «la vita privata di una persona deve restare privata, siamo nel XXI secolo».

E però in realtà i focosi slanci si agganciano alla vita non facile vissuta dal gabinetto Johnson da un anno a questa parte, dopo l’allontanamento di quello che una volta era stato il potentissimo consigliere Dominic Cummings. Una volta rotto il rapporto politico, infatti, quest’ultimo non ha mai mancato di lanciare siluri sul palazzo del governo, spesso rivelando anche i contenuti di riunioni riservate in tempo di pandemia. Anche Hancock e la sua gestione della pandemia, peraltro, sono stati bersaglio degli strali di Cummings. E non è un mistero che nei retroscena inglesi c’è chi collega i puntini con questo scandaletto. E certo che le immagini di una telecamera interna passate a un giornale confermano il vecchio detto che in amore e in guerra tutto è permesso. In politica ancor di più.

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