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La Cina non è una minaccia, l'ambasciatore di Pechino corteggia l'Europa

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La Cina non rappresenta «né una sfida né una minaccia, piuttosto un’opportunità per l’Europa». L’ambasciatore di Pechino a Roma, Li Junhua, risponde così alle dichiarazioni arrivate nei giorni scorsi dal G7 e dal vertice della Nato, che hanno definito la Cina «una sfida sistemica», esortando l’Ue a dimostrare «autonomia strategica» rispetto agli Stati Uniti, che pure non cita.

«La Cina ha sempre perseguito lo sviluppo pacifico e considerarla una "sfida sistemica" è sicuramente un errore di valutazione - sostiene Li, in un’intervista all’Adnkronos - Il motivo potrebbe essere rintracciato nel fatto che alcuni si attengono ancora al pensiero della Guerra Fredda, hanno pregiudizi ideologici e desiderano creare "cerchie ristrette"». «Il mondo è bello per la sua pluralità - sottolinea l’ambasciatore - Paesi diversi hanno storia, cultura e peculiarità nazionali diverse, quindi la strada giusta è adattarsi al proprio sviluppo e ottenere il sostegno del popolo. Lo sviluppo cinese è volto a consentire a tutta la popolazione di vivere bene, non ha alcun interesse a sfidare gli altri Paesi».

 

 

 

 

Il diplomatico ricorda che «sia la Cina che l’Europa hanno civiltà antiche, la Cina e l’Ue sono partner strategici globali, affrontano sfide comuni in ambiti quali la risposta ai cambiamenti climatici, il miglioramento della governance globale e la promozione dello sviluppo sostenibile, quindi possono assolutamente rafforzare il coordinamento e la cooperazione, recando beneficio su scala globale». Li ammette che «ci sono differenze di prospettive e punti di vista tra Cina ed Europa», ma allo stesso tempo «tra loro la cooperazione è maggiore rispetto alla concorrenza e l’identità di vedute supera di gran lunga le divergenze». «Lo sviluppo cinese è un’opportunità per l’Europa, non una minaccia - scandisce sempre all’Adnkronos - Noi ci auguriamo sinceramente che l’Ue dia giudizi corretti, dimostri veramente autonomia strategica, promuova il sano sviluppo delle relazioni Cina-Ue e attui di comune accordo un vero ’multilateralismò».

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