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Vaccino, i paesi poveri non hanno dosi contro il Covid: stop alla campagna e danno per il mondo intero

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Il vaccino non basta per tutti. I paesi più grandi del mondo si sono accaparrati la maggior parte delle dosi dei vari prodotti contro il Covid, lasciando le briciole alle nazioni più povere, che ora non hanno la possibilità di effettuare nuove somministrazioni. A lanciare l’avvertimento è direttamente l’Oms, per bocca del consigliere del direttore generale dell’Agenzia dell’Onu, Bruce Aylward: il programma Covax ha consegnato 90 milioni di dosi a 131 paesi ma queste non bastano per proteggere le popolazioni, soprattutto in un momento in cui l’Africa si sta preparando per una terza ondata. 90 milioni di dosi sono un nulla rispetto a quante ne sono state inoculate in Europa o negli Usa e ora la campagna vaccinale globale è a serio rischio.

 

 

Poco più di una settimana fa Charles Michel, il presidente del Consiglio dell’Unione Europea, nella conferenza stampa al termine del vertice bilaterale Ue-Us parlava così illustrando l'impegno preso con gli Usa sull'esportazione e la donazione dei vaccini, l'adesione al programma Covax, la possibilità di arrivare a un trattato internazionale sulle pandemie: "Vogliamo arrivare a vaccinare i due terzi della popolazione mondiale entro il 2022. Abbiamo il dovere di assistere i Paesi meno sviluppati sia nella lotta al Covid che nella ripresa economica”. E l’allarme assistenza è già scattato.

 

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