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Vaccino, la Germania non ha fretta sugli adolescenti: "Dati insufficienti, dubbi sui benefici"

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Cautela sul vaccino agli adolescenti tra i 12 e 17 anni. Al contrario dell’Italia, che ha deciso di autorizzare le somministrazioni tra i 12 e i 16 anni dopo l’ok dell’Ema al vaccino Pfizer, la Germania procede con i piedi di piombo per evitare rischi per i suoi giovani. La Commissione permanente per le vaccinazioni (Stiko) del Robert Koch Institut, riferisce Il Fatto Quotidiano, non ha raccomandato di inoculare il prodotto a tutti i ragazzi di quell’età, ma soltanto chi ha determinate patologie pregresse e quindi rischia gravemente in caso di infezione da virus.

 

 

“L’uso di Comirnaty in bambini e adolescenti di età compresa tra 12 e 17 anni senza precedenti malattie è attualmente generalmente non raccomandato. È possibile la vaccinazione solamente dopo consiglio medico e se il bambino o l’adolescente o i tutori accettano i rischi individuali” si legge nel documento ufficiale. La decisione non sconvolge nessuno ed era attesa: “I dati - le parole del professor Thomas Mertens, presidente della Stiko - che abbiamo non sono affatto sufficienti per raccomandare la vaccinazione a tutti i bambini sani”. La Germania ha preso tale strada poiché mancano i dati consolidati sugli eventuali effetti collaterali di Pfizer su chi è in una fase di crescita e sviluppo e perciò non è possibile stabilire se i benefici siano superiori rispetto ai rischi, soprattutto nei soggetti sani.

 

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