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Israele-Gaza, Papa Francesco dice basta allo scontro: morte bambini è terribile e inaccettabile
Papa Francesco prende posizione sullo scontro tra Israele ed Hamas che coinvolge in particolare la Striscia di Gaza. Il Pontefice, dopo il Regina Caeli in piazza San Pietro, si è espresso sulla situazione in Terra santa: “Numerose persone sono rimaste ferite e tanti innocenti sono morti, tra di loro ci sono anche bambini, e questo è terribile e inaccettabile. La loro morte è segno che non si vuole costruire il futuro ma lo si vuole distruggere. Seguo con grandissima preoccupazione quello che sta avvenendo in Terra santa, in questi giorni violenti scontri armati tra la Striscia di Gaza e Israele hanno preso il sopravvento e rischiano di degenerare in una spirale di morte e distruzione. Preghiamo incessantemente affinché israeliani e palestinesi possano trovare la strada del dialogo e del perdono, per essere pazienti costruttori di pace e di giustizia, aprendosi passo dopo passo a una speranza comune, a una convivenza tra fratelli. Mi chiedo: l'odio e vendetta dove porteranno? Davvero pensiamo di costruire la pace distruggendo l'altro? In nome di Dio che ha creato tutti gli essere umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità e li ha chiamati a convivere come fratelli, faccio appello alla calma e a chi ne ha responsabilità di far cessare il frastuono delle armi e di percorre vie della pace anche con l'aiuto della comunità internazionale".
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Nel frattempo la Striscia di Gaza dovrebbe rimanere senza elettricità nella giornata di oggi. Secondo le forze di difesa israeliane (Idf), oggi si esauriranno le scorte di carburante per la centrale elettrica, diminuendo in modo significativo la già ridotta quantità di elettricità nell'enclave palestinese. Con l'inizio degli scontri lunedì scorso, l'esercito israeliano ha chiuso il valico di frontiera di Kerem Shalom, attraverso il quale passa il gasdotto principale in Gaza, bloccando il flusso di carburante verso la Striscia e riducendo la quantità di elettricità nell'enclave da quattro a cinque ore al giorno. Il portavoce dell'Idf Hidai Zilberman ha confermato le indiscrezioni della stampa: "Avranno problemi a far funzionare la loro centrale elettrica perché non hanno carburante. Ciò avrà un effetto significativo sulla quantità di elettricità a Gaza”.