Medioriente, sempre più drammatica la crisi tra Israele e Hamas. Nuovi raid su Gaza, è strage di bimbi
Israele ha sferrato nella notte l'attacco più sanguinoso a Gaza da quando sono iniziati i combattimenti con Hamas. Tre edifici sono stati rasi al suolo lungo un corso principale della città e almeno 42 persone, compresi 10 bambini e 16 donne, hanno perso la vita. Nonostante la mediazione internazionale, Tel Aviv non sembra intenzionata a fermare gli attacchi. La campagna militare prosegue "a piena forza" e "richiederà tempo", ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu parlando in tv. Israele vuole far pagare "un prezzo pesante" ad Hamas, ha aggiunto il premier, affiancato dal ministro della Difesa e rivale politico, Benny Gantz, in una dimostrazione di unità.
Il raid israeliano ha colpito una via residenziale con negozi a Gaza City. In precedenza, l'esercito di Tel Aviv (Idf) ha riferito di aver distrutto l'abitazione del principale leader di Hamas a Gaza, Yahiyeh Sinwar, in un attacco nella città meridionale di Khan Younis.
Israele ha intensificato i raid negli ultimi giorni per arrecare più danni possibili ad Hamas mentre i mediatori internazionali lavorano per porre fine ai combattimenti e scongiurare un'invasione di terra a Gaza. Ma prendere di mira i leader del gruppo rischia di ostacolare enormemente gli sforzi.
Secondo il ministero della Salute di Gaza, ad ora sono 192 i palestinesi che hanno perso la vita sotto il fuoco di Israele, inclusi 58 bambini e 34 donne. E oltre 1.200 persone sono rimaste ferite. A Israele si contano 10 vittime. Hamas ha continuato a lanciare razzi. Secondo l'Idf, sarebbero circa 3mila quelli arrivati dalla Striscia di Gaza dall'inizio dei combattimenti.
Gli scontri hanno alimentato le proteste nella Cisgiordania occupata e la violenza all'interno di Israele tra i cittadini ebrei e arabi, con scontri e attacchi contro persone e proprietà. Nelle scorse ore un autista è entrato in un posto di blocco israeliano nel quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme est, dove le famiglie palestinesi erano state minacciate di sfratto, ferendo sei agenti prima che la polizia sparasse e uccidesse l'aggressore.
L'attacco sferrato sabato da Israele contro il grattacielo dei media a Gaza ha destato preoccupazione nel mondo. Netanyahu, in un'intervista rilasciata a Cbs, è tornato a difendere l'operazione dicendo che la torre era un "obiettivo legittimo" in quanto all'interno, secondo le informazioni dell'intelligence israeliane, era presente un ufficio di Hamas. "Con i nostri amici americani condividiamo tutte le informazioni di intelligence", ha voluto sottolineare il premier. "Speriamo che" le ostilità "non durino molto a lungo", ha aggiunto Netanyahu. Alla domanda sulla notizia secondo cui Hamas avrebbe accettato un cessate il fuoco mediato dall'Egitto, cotnrariamente a quanto fatto da Tel Aviv, ha risposto: "Non è quello che so". Nel corso della giornata si è riunito il gabinetto di sicurezza di Israele, ma, secondo fonti informate, l'opzione della tregua non sarebbe stata presa in considerazione.