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Madrid, la destra anti-lockdown vince le elezioni. Applausi da Salvini: "Complimenti Isabel Diaz Ayuso"

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Il Partito popolare vince le elezioni regionali anticipate nella regione autonoma di Madrid e ha ricevuto l’applauso di Matteo Salvini, leader della Lega. La presidente uscente Isabel Diaz Ayuso ha trionfato alle urne con il 43,7% delle preferenze, portando il partito di centrodestra a 62-65 deputati nell'Assemblea regionale, oltre il doppio dei 30 ottenuti nel 2019. Un numero che però non sarebbe sufficiente a formare un governo, e che costringerebbe il Pp a guardare all'alleanza con l'estrema destra. Vox, guidato da Rocío Monasterio, sarebbe il quarto partito con il 9,2%, avrebbe fra 12 e 14 seggi e potrebbe entrare per la prima volta nel governo regionale della capitale. Ad Ayuso basterebbe anche l'astensione del movimento xenofobo, antifemminista e antiindipendentista, per governare da sola. L'affluenza è stata da record: al 69,19% (alle ore 19), 11 punti percentuali in più rispetto al 2019 (58,13%).

 

 

Inevitabilmente la pandemia ha pesato sul voto, mentre il 40% delle infezioni nel Paese si è concentrato proprio nella regione della capitale. Nonostante ciò, la linea di Ayuso è sempre stata di opporsi alle politiche del governo nazionale del socialista Pedro Sanchez, spingendo invece per le riaperture in chiave economica. Anche per questo, le regionali sono state precedute da una accesissima campagna elettorale e sono state guardate non come un voto meramente locale, ma con una chiara lettura nazionale. Campagna elettorale così accesa che Iglesias, dimessosi da vicepremier per candidarsi a Madrid, ha anche denunciato minacce di morte anonime, ricevendo una busta con proiettile.

 

 

“Complimenti e buon lavoro alla presidente Isabel Díaz Ayuso, vincitrice delle elezioni di Madrid, donna di buonsenso e coraggiosa, che ha coniugato tutela della salute, diritto al lavoro e libertà” il messaggio su Twitter di Salvini, che si è congratulato con Isabel Diaz Ayuso, una delle principali critiche del governo del premier Sanchez e della sua gestione della pandemia. Madrid è l’unica grande capitale europea che ha tenuto aperti bar, ristoranti e teatri dal giugno 2020 e nei mesi della pandemia, ha guidato il fronte delle regioni che hanno contestato la linea dura sulle chiusure voluta dal governo. Una strategia, criticatissima, che non ha però portato alla temuta esplosione di focolai di Covid: con un coprifuoco fissato prima alle 21 e poi spostato alle 23, Madrid è la regione spagnola con meno restrizioni ma l’incidenza accumulata ha smesso da tempo di essere la più elevata del Paese e il numero di nuovi casi e decessi è ben lontano dal picco di gennaio.

 

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