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Il sofagate mi toglie il sonno. Michel in crisi per il caso Von der Layen

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«Mi spiace molto per l’accaduto. Ho già espresso il mio rincrescimento alla signora von der Leyen e a tutte le donne. Vi assicuro che da allora non dormo bene la notte e che nella mia testa ho riavvolto il film dell’episodio decine di volte. Assumo la mia parte di responsabilità. Dovremo evitare situazioni di questo tipo in futuro. Purtroppo, la vicenda ha contribuito ad occultare la sostanza dell’incontro con il presidente Erdogan e in questo frangente la capacità dell’Unione di mostrare unità». Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, durante un incontro con un gruppo di giornali europei, tra cui Il Sole 24 Ore, tornando sull’incidente diplomatico ad Ankara che ha visto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, relegata su un sofa mentre i suoi due interlocutori - il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e lo stesso Michel - sedevano in poltrona.

 

 

 

«Ho avuto qualche secondo per decidere l’atteggiamento da avere. Sul momento, la mia impressione è stata che una eventuale reazione avrebbe messo in dubbio il lungo lavoro diplomatico che aveva preparato la nostra visita. Inoltre, non volevo avere nei confronti della signora von der Leyen alcun atteggiamento paternalista. Detto ciò, rispetto le opinioni contrarie e capisco le critiche che mi sono state rivolte», ha detto Michel rispondendo a una domanda sul perché non si sia seduto accanto a von der Leyen o non le abbia lasciato il posto sulla poltrona. Sul presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha definito «dittatore» il presidente turco Erdogan: «Rispetto le opinioni espresse da ciascun capo di Stato e di governo europeo. Qui voglio osservare che una parte significativa del nostro incontro con il presidente turco ha riguardato la difesa dei valori democratici e dello Stato di diritto. Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni».

 

 

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