La Gran Bretagna riapre: morti e vaccini, lo schiaffo di Boris Johnson all'Europa
Apre tutto o quasi Boris Johnson. L'ennesimo schiaffo all'Europa alle prese coi lockdown e i ritardi delle dosi dei vaccini arriva in una conferenza stampa in cui il primo ministro britannico ha confermato che dal 12 aprile l’Inghilterra passerà alla fase 2 della «roadmap per la libertà» dalle restrizioni imposte dalla pandemia.
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«Non vediamo segnali nei dati attuali per ritenere di dover deviare da questo programma», ha detto il premier britannico nella conferenza stampa organizzata nella nuova ’media room’ di Downing Street. Johnson, secondo il piano tracciato nei mesi scorsi, ha quindi annunciato che da lunedì prossimo in Inghilterra potranno riaprire i negozi non essenziali, i pub, i parrucchieri, le palestre ed altri servizi. «Ma è attraverso la cautela e il monitoraggio dei dati in ogni fase, e seguendo le regole, che speriamo, insieme, di rendere irreversibile questa roadmap verso la libertà», ha detto il premier, invitando i cittadini a rispettare le regole di distanziamento e igiene seguite finora.
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Dal 12 aprile inizia la seconda fase e riaprono ristoranti, pub, locali all’aperto, negozi e parrucchieri. «Alla base delle decisioni prese c’è il programma vaccinale che continua ad andare avanti con successo. I vaccini sono stati distribuiti a una velocità impressionante e continueremo a farlo. Abbiamo più di 31 milioni che hanno ricevuto la prima dose e ora le persone ad alto rischio stanno ricevendo la seconda dose», ha detto il primo ministro britannico illustrando alla nazione il piano nazionale di riaperture dopo il duro lockdown degli ultimi mesi.
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Johnson ha detto inoltre che i passaporti vaccinali non verranno utilizzati durante la riapertura delle attività, confermata oggi ma che potrebbero essere utilizzati per i viaggi internazionali e gli «eventi di massa». Il premier ha riferito che il governo deve elaborare una proposta prima di portarla in Parlamento e che farà in modo che la misura non sia discriminatoria.
La Gran Bretagna procede bene ma «è ancora presto per consigliare di prenotare una vacanza all’estero», ha detto agli inglesi Boris. In Gran Bretagna vedono la luce con un numero bassissimo di morti giornalieri e la vita normale che comincia a diventare una realtà, mentre in Italia la situazione è grigia. Anche oggi 10mila contagi e 296 morti.