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"Ecco il genio francese". Lo storico Delporte critica i nonsense delle misure anti-Covid di Macron

Valeria Di Corrado
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Anche i francesi, nonostante la loro proverbiale superbia, fanno autocritica e rimarcano la contraddittorietà delle scelte imposte dal governo Macron sulle limitazioni agli spostamenti per contrastare la diffusione del coronavirus. In particolare è sceso in campo Christian Delporte, specializzato nella storia politica e culturale della Francia nel XX secolo (tra cui la storia dei media, dell'immagine e della comunicazione politica). Su Twitter ha scritto: "A partire da domenica non ci si potrà spostare a più di 10 chilometri, ma fino al 5 aprile si può cambiare di regione. Ecco il genio francese, che il mondo intero ci invidia". Anche il "genio italico" in questi giorni sta facendo discutere. La possibilità che è stata data agli italiani di andare in viaggio all'estero nelle vacanze pasquali (mentre sono vietati gli spostamenti tra regioni) ha scatenato un vespaio di critiche.

l presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato ieri sera un nuovo giro di vite per frenare la terza ondata della pandemia. Con i reparti di terapia intensiva occupati al 90%, l’inquilino dell’Eliseo ha comunicato alla nazione la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per tre settimane, ma anche l’estensione del «confinamento», o «zona rossa» italiana, a tutto il territorio nazionale (misura già in vigore in 19 dipartimenti) per una durata di 4 settimane. La situazione epidemiologica in cui si trova la Francia è paragonabile a quella italiana? A guardare bene, i numeri non sono così diversi tra i due Paesi, ma quello che preoccupa i "cugini" Oltralpe è il trend in salita. Stando all’analisi dei dati al giorno 29 marzo, in Francia sono stati registrati in media circa 58 positivi al giorno per 100mila abitanti, valore che, nello stesso giorno, in Italia era di 37. Ma se si guarda alla settimana precedente, lo stesso valore era di 45 positivi al giorno per 100mila abitanti, per cui in Francia si è verificato un aumento di quasi il 30 per cento dei casi. Rispetto all’Italia, la Francia ha comunque meno pazienti Covid ricoverati in ospedale (28.463 contro 29.180), ma ne ha di più in terapia intensiva: 5.053 contro 3.710. Il tasso di positività nel Belpaese è pari al 6,8%, mentre quello francese è 8,2%, quindi leggermente superiore. I pazienti entrati in terapia intensiva nelle ultime 24 ore in Francia sono stati 472, mentre in Italia sono stati 283, e qui la differenza è importante dato che si tratta di quasi la metà.

Considerando che la Francia ha una popolazione di poco superiore a 68 milioni di abitanti, mentre l’Italia ha circa 59 milioni di abitanti, è interessante notare che, rispetto all’Italia, che ha registrato 3.584.899 casi dall’inizio della pandemia, la Francia, che ne ha avuti di più (4.644.423), ha avuto un minor numero di decessi (95.640 contro i 109.346 del Belpaese). I francesi che hanno ricevuto almeno una dose del vaccino (al 29 marzo) sono 8.004.958 (di questi, 2.709.292 hanno ricevuto anche la seconda dose); mentre gli italiani che hanno ricevuto almeno una dose del vaccino (al 1 aprile) sono 10.199.283 (di questi, 3.192.623 hanno ricevuto anche la seconda dose).

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