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La Russia di Vladimir Putin rallenta Twitter e minaccia il blocco totale dei social network

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Nuovo capitolo dello scontro tra la Russia di Vladimir Putin e i social network. L’ente regolatore delle comunicazioni Roskomnadzor ha annunciato che la velocità di caricamento di immagini e video su Twitter è stata rallentata, perché la piattaforma non ha rimosso contenuti vietati. Un nuovo passo di Mosca nel tentativo di limitare le piattaforme online, ampiamente usate nella diffusione del dissenso. “Per proteggere i cittadini russi - ha dichiarato Roskomnadzor - la velocità è rallentata su tutti i dispositivi mobili e metà di quelli fissi. Se il servizio online continuerà a non rispettare la legge saranno prese ulteriori misure, eventualmente anche il blocco, sino a quando non saranno rimossi contenuti su droghe, suicidio di minori e pedopornografia”. 

 

 

Vadim Subbotin, vice direttore dell’authority, ha dichiarato in tv che Twitter è l’unica piattaforma social che ha “apertamente ignorato la richiesta di rimozione del contenuto vietato. Non avrebbe inoltre cancellato più di 3mila post, di cui 2.500 avrebbero incoraggiato al suicidio i minori. Contenuto, così come la pedopornografia, che lo stesso Twitter vieta nelle sue politiche interne”. Anton Gorelkin, altro funzionario russo e membro della commissione Informazioni e media, ha aggiunto una minaccia anche contro Facebook: “Potrebbe essere il prossimo a essere colpito, se non si adeguerà alle leggi". 

 

 

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha commentato sulle nuove misure: “Il governo non ha alcun desiderio di bloccare nulla, ma è necessario far rispettare la legge”. Nel frattempo alcuni siti governativi hanno subito rallentamenti e problemi negli accessi, ma non è chiaro se i fatti siano collegati. Secondo alcuni esperti, i problemi potrebbero essere legati ad attacchi hacker.

 

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