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Meghan Markle vince la causa contro il Mail per la lettera al padre: privacy violata. La sentenza storica

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Giada Oricchio
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La "vendetta" di Meghan Markle: vince la causa contro il Mail on Sunday, il tabloid britannico che aveva pubblicato stralci della sua lettera privata al padre e "riscatta" Lady Diana. Il giudice dell'Alta Corte di Londra ha sentenziato a favore della duchessa di Sussex ritenendo che Meghan "aveva ragionevoli aspettative" che la missiva, in cui nell'agosto del 2018 rivolgeva un accorato appello al padre Thomas affinché smettesse di raccontare alla stampa i loro dissapori e le loro vicende private, "rimanesse privata". 

Secondo il magistrato, non c'è alcun dubbio che la lettere fosse “chiaramente privata e su questioni personali, cioè il suo comportamento, i suoi sentimenti per il comportamento del padre e il risultante diverbio fra di loro. Le ragioni a favore di Meghan Markle sono così forti che non è nemmeno necessario istituire un processo". Con queste motivazioni, l'Alta Corte ha statuito che la rivista ha effettivamente invaso e leso la privacy della Duchessa pubblicando cinque articoli su quella corrispondenza rimasa inevasa e che la portò a escludere il padre dalle fastose celebrazioni matrimoniali con il principe Harry d'Inghilterra (dal repulisti familiare si è salvata solo mamma Doria, nda).

A marzo si svolgerà una nuova udienza che deciderà “i prossimi passi” dell’azione legale, cioè l'ammontare del risarcimento danni, contro il tabloid ritenuto colpevole. Questa vittoria ha un valore simbolico oltre che materiale perché rende giustizia anche a Lady Diana che tanto soffrì per le pressioni e l'invadenza della stampa. Non è un mistero, infatti, che il fratello minore del principe William imputi la morte della mamma ai voraci paparazzi che la inseguivano per le strade di Parigi nell' estate del 1997.

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