Colpo di Stato in Myanmar, arrestata Aung San Suu Kyi
Colpo di stato nella notte in Myanmar. Il capo di fatto del governo Aung San Suu Kyi (premio Nobel per la pace nel 1991) è stata «arrestata» assieme a diversi altri leader politici dalle forze armate che hanno dichiarato lo stato di emergenza. Il potente esercito del Myanmar ha preso il controllo del paese mettendo in atto una serie di blitz che hanno portato alla cattura di un numero imprecisato di esponenti dell’esecutivo. In un discorso alla televisione militare Myawaddy TV, l’esercito birmano ha annunciato l’ondata di arresti come reazione a delle presunte «frodi elettorali» che sarebbero avvenuto nelle elezioni di novembre, vinte in maniera schiacciante dal partito della San Suu Kyi, la Lega nazionale per la democrazia (Nld).
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Gli Stati Uniti hanno condannato il colpo di Stato militare a Myanmar, affermando che Washington «si oppone a qualsiasi tentativo di modificare l’esito delle ultime elezioni o di impedire la transizione democratica a Myanmar». Il Segretario di Stato Antony Blinken ha chiesto che vengano rilasciati tutti i funzionari di governo e i leader della società civile, affermando che gli Stati Uniti «sono al fianco del popolo della Birmania nelle loro aspirazioni per la democrazia, la libertà, la pace e lo sviluppo. L’esercito deve immediatamente rivedere queste azioni».
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