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Twitter rimuove l'account di Donald Trump. Lui non cede ma Google lo stronca su Parler

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Twitter sospende "in maniera permanente" l'account di Donald Trump per "il rischio di ulteriore incitamento alla violenza" e rimuove anche i tweet che il presidente americano uscente scrive dall'account Potus perché "viola le regole". La decisione del gigante dei social media ha scatenato l'ira del tycoon: "Vogliono zittirmi, ma non ci riusciranno". Rimossi i tweet dall'account Potus (President of the United States, account che passerà a Joe Biden), non tarda infatti ad arrivare una dichiarazione ufficiale di Trump, riportata dal New York Times. "Non mi metteranno a tacere - afferma -, non ci riusciranno. Stiamo trattando con altri siti e a breve avremo un grande annuncio, stiamo valutando la possibilità di costruire una nostra piattaforma".

E il nuovo Trump sbarcato su Parler con i suoi fan inaugura la nuova guerra a Twitter con una pioggia di nuovi post. "Come dico da tempo, Twitter si è spinta ben oltre il vietare la libertà di parola e i suoi dipendenti si sono coordinati con i democratici e la sinistra radicale per rimuovere il mio account dalla loro piattaforma, per far tacere me, voi e i 75 milioni di americani che mi hanno votato - afferma Trump -. Avevo previsto che sarebbe accaduto. Stiamo trattando con vari altri siti e avremo un grande annuncio a breve. Stiamo anche valutando la possibilità di una nostra piattaforma in un breve futuro. Non ci metteranno a tacere. Twitter non è libertà di parola".

E mentre il tycoon si scatena sul micro-blogging avviene un altro colpo di scena: i giganti del digitale, Google nello specifico, eliminano dai loro store la possibilità di effettuare il download di Parler, facendola scomparire dal sistema operativo Android: così l'app viene cancellata.

La decisione di rimuovere l'account di Trump, hanno spiegato da Twitter, è arrivata "dopo un'attenta revisione dei recenti tweet e il contesto che li circonda", per il "rischio di ulteriore incitamento alla violenza". Trump era stato già bloccato, per 12 ore, per aver incitato i suoi sostenitori a marciare sul Campidoglio, per cercare di impedire la presa d'atto del Congresso della vittoria del presidente eletto Joe Biden. "Nel contesto degli orribili eventi di questa settimana, mercoledì abbiamo messo in chiaro che ulteriori violazioni delle regole di Twitter avrebbero potenzialmente portato a questa stessa linea di condotta - si legge nella nota -. Da anni abbiamo chiarito che questi account non sono completamente al di sopra delle nostre regole e non possono utilizzare Twitter per incitare alla violenza". Nelle motivazioni, Twitter scrive, inoltre, che "piani di future proteste violente hanno già iniziato a proliferare" sulla piattaforma, "compresa una seconda manifestazione" a Capitol Hill, il prossimo 17 gennaio, a tre giorni dal giuramento di Joe Biden come 46esimo presidente degli Stati Uniti.

La decisione di Twitter ha fatto infuriare Trump Jr: "La libertà di parola è morta con la tecnologia". "L'ayatollah e numerosi altri regimi dittatoriali possono avere account Twitter senza problemi nonostante la minaccia di genocidio a interi Paesi e l'uccisione di omosessuali - aggiunge - ma il presidente degli Stati Uniti dovrebbe essere sospeso in modo permanente. Mao sarebbe orgoglioso". Jason Miller, consigliere del presidente degli Stati Uniti, parla di "decisione disgustosa".

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