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L'Italia riconsegna la porta del Bataclan via di fuga dall'attentato e poi rubata per l'opera di Banksy

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È stata simbolicamente restituita all’ambasciata francese la porta del Bataclan, l’opera commemorativa realizzata nel 2018 dallo "street artist" Banksy su una delle porte di emergenze del locale di Parigi in cui il 13 novembre del 2015 furono uccise da un gruppo di terroristi islamici 90 persone. La porta era stata rubata a Parigi nel gennaio del 2019 ed è stata recuperata nel solaio di un casale in Abruzzo lo scorso 10 giugno dai carabinieri della compagnia di Alba adriatica che hanno scoperto un gruppo di 12 ricettatori (italiani e francesi, di orgine magrebina).

La cerimonia si è svolta questo pomeriggio nel salone d’Ercole di palazzo Farnese, sede dell’ambasciata di Francia in Italia. A svelare di nuovo la «donna in lutto» di Banksy a giornalisti e fotografi è stato l’ambasciatore Christian Masset, insieme al procuratore capo de l’Aquila Michele Renzo e al comandante dei carabinieri della Tutela patrimonio culturale, il generale Roberto Riccardi. Il recupero della porta è infatti avvenuto grazie alla collaborazione tra le magistrature e le forze di polizia dei due paese, in particolare i carabinieri del Tpc e della compagnia di Alba adriatica e la gendarmeria del secondo distretto di Parigi, che svolse le indagini anche dopo l’attentato del novembre 2015.

«Questa porta è stata testimone del massacro, ma da qui sono passate anche tante persone che riuscirono a mettersi in salvo. Ha un alto valore per la nostra memoria ed è anche un simbolo dell’eccellenza della cooperazione italo-francese». Lo ha detto l’ambasciatore francese, Christian Masset. La giornata scelta per la riconsegna non è casuale. Proprio oggi l’ambasciata, come tutta la Francia, festeggia la presa della Bastiglia, la data con cui convenzionalmente si indica l’inizio della rivoluzione francese come sottolineato dal procuratore capo de l’Aquila Renzo: «Siamo particolarmente orgogliosi di essere qui oggi, il 14 luglio, non è solo una festa nazionale dei francesi, ma la festa della libertà dell’individuo. Un valore simbolico che si intreccia mirabilmente con i significati di questa porta e ci ricorda come per la libertà dovremo lottare sempre. Recuperare questo simbolo e restituirlo alla commozione pubblica è stato un impegno ed oggi è un grande onore. Dimostra anche la grande efficacia della collaborazione giudiziaria, un’opportunità che non deve andare persa, soprattutto tra due paesi come i nostri che hanno una comunione di sentimenti e di ideali».

La porta del Bataclan adesso tornerà a Parigi per ulteriori indagini, poi quando non sarà più un elemento di prova probabilmente sarà restituita al locale. La consegna avverrà al confine tra Italia e Francia, sulle Alpi. I carabinieri lasceranno "il testimone" alla gendarmerie francese, che prenderà in consegna la porta. «Banksy - ha sottolineato il generale dell'Arma Riccardi - dice una cosa che molto spesso purtroppo nella storia è stata vera: i più grandi crimini nel mondo non sono commessi da chi rompe le regole, ma da chi le segue. Oggi però possiamo dire fieramente che grazie a chi le regole le segue, magistratura e forze dell’ordine, quest’opera è stata recuperata e restituita».

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