bastone e carota
Coronavirus, adesso l'Europa chiede scusa all'Italia
«È vero che nessuno era davvero pronto per questo. È vero che molti non erano lì» quando l’Italia aveva bisogno, alle prese con la pandemia di Covid-19. «Per questo è giusto che l’Europa offra le sue più sentite scuse» all’Italia. Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, intervenendo nella plenaria del Parlamento Europeo a Bruxelles. Per approfondire leggi anche: Von der Leyen presenta la ripartenza «Non si può superare una pandemia di questa velocità e di questa dimensione - aggiunge von der Leyen - senza dire la verità. La verità su tutto: i numeri, la scienza, le prospettive, ma anche sulla nostra azione. E' vero che nessuno era davvero pronto per tutto questo». «Ma dire che ti dispiace - continua von der Leyen - conta solo se poi il comportamento cambia: e la verità è anche che non c’è voluto molto prima che tutti si rendessero conto che dobbiamo proteggerci gli uni con gli altri, per proteggere noi stessi». «La verità - prosegue - è anche che l’Europa è il cuore pulsante della solidarietà: la vera Europa si sta alzando in piedi, l’Europa che c’è quando più ce n’è bisogno. L’Europa che ha inviato paramedici dalla Polonia e medici dalla Romania, a salvare vite in Italia; i ventilatori polmonari arrivati dalla Germania hanno salvato delle vite in Spagna». «Gli ospedali della Repubblica Ceca - continua von der Leyen - hanno curato malati francesi. E pazienti di Bergamo sono stati portati in aereo nelle cliniche di Bonn. Abbiamo visto forniture mediche andare dalla Lituania alla Spagna, e respiratori andare dalla Danimarca all’Italia». «Di fatto - dice ancora - abbiamo visto qualsiasi tipo di equipaggiamento andare in ogni direzione attraverso l’Europa, mandato da chiunque potesse permetterselo a chi più ne aveva bisogno. Questo mi rende orgogliosa di essere un'europea». «E io rendo omaggio a tutti loro, agli autotrasportatori ai fornitori di cibo, ai negozianti, agli operai, a coloro che applaudono da balcone, alle imprese che cambiano le loro linee di produzione per fornirci le attrezzature di cui abbiamo bisogno con urgenza», conclude von der Leyen, rendendo omaggio in particolare ai medici, agli infermieri e ai lavoratori della sanità.