scandalo europa
Dalla corona-pizza a mafiosi. Perché non basta più indignarsi
Prima la presa in giro sulla pizza da parte dei francesi di Canal Plus. Poi le esternazioni del presidente brasiliano Jair Bolsonaro che, dopo aver etichettato il coronavirus come un raffreddorino, ha sentenziato che in Italia si muoia di più perché siamo una specie di immenso gerontocomio. Infine, il titolo molto "garbato" del tedesco "Die Welt" che ci dà apertamente dei mafiosi: viene da chiedersi chi ci tirerà addosso la prossima manciata di fango. Gli inglesi dell'immunità di gregge e di Boris Johnson ospedalizzato? Gli olandesi che, fermati i mulini a vento, si sono premurati di sgonfiare il salvagente degli eurobond? Qualche Paese del blocco di Visegrad dove sembra che il Covid19 sia di passaggio e dove Orban ha esautorato il Parlamento? Come per il video sulle "corona pizze" (poi ritirato con tanto di scuse), anche questa volta il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, si è indignato chiedendo che il governo di Berlino si dissoci dalla visione del quotidiano conservatore con sede ad Amburgo. Non stentiamo a credere che, pure in questo caso, arriverà la consueta marcia indietro, magari pilotata da qualche ministro di Angela Merkel o da parte della cancelliera medesima. Ma a voler pulire il fango ci si sporca ancora di più. Al di là della bassezza di certe insinuazioni e di certa ironia cialtronesca a scarso impatto emotivo, resta il fatto che in Europa di noi pensano questo. Sì, poi colorano la Tour Eiffel con il tricolore e ci lisciano il pelo. Ma sempre con il guanto di ferro. E' vero, la pizza è cosa nostra (con la c e la n minuscole...), la mafia è Cosa Nostra (con la C e la N maiuscole), però non è che fuori dai patrii confini ci siano solo mondi fiabeschi. Francesi e tedeschi hanno le loro grane, in Brasile le spiagge di Copacabana e Ipanema non funzionano più nemmeno per le riviste patinate... Insomma, scendendo allo stesso livello potremmo cominciare a sparlare anche noi. Facilmente. Ma è bello, sarebbe bello, che non lo facessimo. Ma che ci indignassimo magari un po' di più, magari alzando la voce, magari non porgendo sempre l'altra guancia. Recita un vecchio adagio: chi si fa pecora il lupo lo mangia.