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Caccia ai gadget di Harry e Meghan Markle

Angela Di Pietro
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Anche la “Megxit” diventa business. L'uscita di scena del principe Harry e della moglie Meghan dall'entourage di Corte ha generato infatti un commercio di gadget e souvenirs legati all'avvenimento. Lacrime, cuori spezzati e addii? Le aziende sdrammatizzano e approfittano dell'attimo fuggente: la fuga dei duchi di Sussex non viene equiparata ad un drammatico esilio, solo ad un capitolo gustoso della soap reale. Ci si creda o no, negli ultimi cinque giorni duecentocinquanta articoli (dalle t-shirt ai cuscini, fino all'immancabile tazza) sono apparsi su Amazon, cinquanta su eBay, mentre abiti a tema sono stati mostrati sui portali noti come Etsy, Zazzle e Redbubble. «Keep calm and Megxit on», viene scritto sulle magliette. I cuscini riportano i colori dell'Union Jack e la scritta «Happy Megxit». Una tazza (che costa più o meno dodici euro) rilascia dosi di filosofia da caffè: «Megxit: quando lasci una relazione tossica e inizi a vivere la tua vita migliore». Per approfondire leggi anche: CASO MEGXIT, ECCO LE PAGELLE DELLA CRISI REALE Gli oggetti hanno prezzi abbordabili, analogamente a quelli che vengono venduti in occasione di battesimi e royal wedding. Vanno a ruba. Non hanno niente a che fare col marchio «Sussex Royal» registrato il 31 dicembre scorso dai duchi, in previsione dell'allontanamento dai doveri dinastici. Ieri peraltro un sito americano riportava le dichiarazioni di un avvocato, tale Jared Folgeson, il quale riferiva di aver acquistato l'identico marchio, all'inizio di quest'anno. Un conflitto sanabile, perché i Mountbatten-Windsor sono arrivati prima. La circostanza è utile a dimostrare quanto sia prepotente il riscontro mediatico prodotto dalla famiglia reale. L'Inghilterra continuava ancora ieri a polemizzare sulla scelta di espatriare e «rendersi indipendenti economicamente» di Harry e Meghan. “The Sun” ha rivelato che la destinazione finale dei duchi di Sussex non è il Canada ma Los Angeles, la patria di Hollywood. I media britannici, riportando le poche indiscrezioni trapelate sul vertice di Sandringham tra regina, Carlo, William ed Harry, hanno corretto il tiro: Meghan non ha partecipato né attraverso whatsapp né in videoconferenza. La famiglia ha ritenuto infatti che contrattazioni tanto personali non potessero essere messe a rischio di intercettazioni. Lo “strappo” tra Harry e la famiglia è totale. William ieri mattina è tornato ai suoi doveri (i giornalisti lanciavano stoccatine al fratello minore: «Vedi come si fa?»), Carlo si è rintanato a Birkall, non prima di comunicare al figlio il suo aiuto economico a tempo determinato. Il secondogenito di lady Diana non s'è visto: domani dovrebbe partecipare ad una matrimonio organizzato nella cerchia dei parenti-serpenti, dopodiché volerà verso il Canada per riabbracciare la moglie ed il piccolo Archie. Se i toni usati dalla regina Elisabetta per riassumere il vertice di due giorni fa erano stati lirici, la verità gela il sangue. La neve è caduta lieve sul palazzo di Sandringham e tra i componenti della dinastia Windsor sono aleggiati disagio e acredine. Erano presenti i segretari personali del principe di Galles e dei suoi figli. I dettagli definitivi dell'accordo non prevedono infatti una nuova riunione, solo un confronto tra i dipendenti di ciascun personaggio citato. Il nodo da sciogliere sembra essere quello legato alla sicurezza di Meghan e Harry. Chi pagherà? Ultimo gossip: il principale bookmaker inglese, Coal, pronostica che a breve i duchi annunceranno la seconda gravidanza di Meghan. Altri gadgets in arrivo.

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