la feroce vendetta
Missili sulle basi in Iraq: l'Iran attacca gli Usa
L'Iran ha lanciato nella notte la "feroce vendetta", come l'ha chiamata la Guardia Rivoluzionaria, contro gli Stati Uniti. Attaccate nella notte due basi militari ad al-Asad ed Erbil con 22 missili. Mentre la Press Tv iraniana parla di 80 vittime e Usa e Iraq escludono perdite, i cieli sono a rischio e le compagnie aeree di tutto il mondo deviano i voli. La pioggia di missili è stata lanciata contro due basi irachene che ospitano militari statunitensi: quella di al-Asad e quella di Erbil, dove è presente anche il contingente italiano. I militari sono stati messi in sicurezza in un bunker e sarebbero tutti illesi. L'attacco dell'Iran è avvenuto nello stesso orario della morte del generale Soleimani. Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha definito l'attacco una "misura proporzionata di autodifesa", assunta da Tehran in risposta all'uccisione da parte degli Stati Uniti del generale Qasem Soleimani. In un tweet pubblicato questa mattina, il ministro ha affermato che Tehran ha assunto "misure proporzionate di autodifesa sotto l'Articolo 51 della Carta Onu, bersagliando la base da cui e' stato lanciato il vile attacco armato contro i nostri cittadini e ufficiali". Zarif ha aggiunto che l'Iran "non cerca una escalation del conflitto, ma si difenderà da qualunque aggressione". "Va tutto bene" twitta il presidente americano Donald Trump dopo l'attacco mentre monitora la situazione. Il tycoon, che in serata ha riunito per qualche ora il consiglio di sicurezza nazionale, ha annunciato una dichiarazione mentre si stanno facendo le ricognizioni dei danni e delle eventuali vittime dell'attacco.