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Nancy Pelosi: sì all'impeachment. Cosa accade ora: l'asso nella manica di Trump
L'occasione è troppo ghiotta e i democratici vanno avanti come treni nella procedura di impeachment nei confronti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. "Le azioni del presidente hanno violato seriamente la costituzione, è in gioco la nostra democrazia, il presidente non ci lascia altra scelta che agire", ha detto la sepaker della Camera Nancy Pelosi nella dichiarazione trasmessa oggi in diretta televisiva dopo aver ricordato come in "America nessun è al di sopra alla legge, il presidente non è al di sopra della legge". "Oggi chiedo ai nostri presidenti di commissioni di procedere gli articoli di impeachment", ha detto la Speaker democratica senza specificare nulla sui tempi del voto per la messa in stato d'accusa. Ma l'annuncio di oggi aumenta la possibilità che avvenga prima della pausa per le vacanze di Natale. La Casa Bianca ha reagito all'annuncio della speaker della Camera, Nancy Pelosi, di voler procedere con la stesura degli articoli di impeachment contro il presidente statunitense Donald Trump, affermando di attendere "un giusto processo in Senato". La portavoce Stephanie Grisham ha scritto su Twitter: "La speaker Pelosi e i democratici dovrebbero vergognarsi. Il presidente Trump non ha fatto nulla, se non guidare il nostro Paese, con il risultato di un'economia in forte espansione, più posti di lavoro e forze militari più forti, solo per citare alcuni dei suoi maggiori risultati. Attendiamo un giusto processo in Senato". E ora cosa accade? Con l'atto di accusa della Camera, formulato oggi dalla speaker Nancy Pelosi, l'inchiesta di impeachment per Donald Trump entra in una fase cruciale. I membri dell'aula esprimeranno il loro parere sugli articoli per la messa in stato di accusa del presidente americano, che per i democratici ha fatto pressione sull'Ucraina per ottenere un vantaggio personale in vista delle presidenziali 2020. Per l'approvazione serve la maggioranza semplice dei voti: essendo i membri 435, basterà la metà più uno, 218. Alla Camera i democratici detengono la maggioranza con 233 voti, contro i 197 dei repubblicani. Completano il conteggio un indipendente e quattro seggi vacanti. I rappresentanti voteranno ogni singolo articolo, per cui potrebbe verificarsi la situazione in cui l'impeachment venga votato ma non per tutti gli articoli in cui si contestano "condotte criminose" o "illegittime". Bill Clinton, per esempio, venne dichiarato "processabile" per "spergiuro" e "ostruzione alla giustizia", ma non per "abuso d'ufficio". La scrittura degli articoli rappresenta un passaggio chiave nella procedura di impeachment. La Costituzione americana stabilisce che i reati per cui può scattare l'incriminazione vanno da tradimento a corruzione ad "altri gravi crimini e comportamenti scorretti". Il presidente non è ufficialmente incriminato fino a quando la Camera non vota, a maggioranza semplice, l'approvazione degli articoli dell'impeachment. Anche il passaggio di un solo articolo comporta l'approvazione dell'impeachment. L'approvazione dell'impeachment, secondo quanto stabilisce la Costituzione, apre il processo finale che si svolge al Senato dove servono i due terzi dei voti dei cento senatori per rimuovere il presidente della Casa Bianca. Ma in questo organo del Congresso la maggioranza è repubblicana, con 53 voti contro i 47 democratici. Per ottenere la rimozione di Trump, ai liberal servono 67 voti. Il processo al Congresso prevede anche la partecipazione del Giudice capo della Corte Suprema. Quello attuale è John Glover Roberts Jr, 64 anni, repubblicano.