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Bloomberg scende in campo e corre per le primarie dem

Carlo Antini
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Bloomberg vuota il sacco. Correrà alle primarie dem per poi provare a sfidare Donald Trump alle prossime elezioni presidenziali 2020. Ha annunciato la sua candidatura alla nomination democratica per la Casa Bianca. Il 77enne ex sindaco di New York, magnate dei media, si propone come un'alternativa centrista a Joe Biden, in un campo di candidati democratici già molto affollato. Bloomberg ha lanciato la sua candidatura in un video diffuso online, nel quale in parte ha riproposto la sua storia personale, in parte ha attaccato il presidente Donald Trump. «Mi candido alla presidenza per sconfiggere Donald Trump e ricostruire l'America. Non possiamo permetterci altri quattro anni di azioni spericolate e non etiche da parte del presidente Trump. Lui rappresenta una minaccia esistenziale per il nostro Paese e i nostri valori», ha detto Bloomberg. «Se vincerà un altro mandato - ha aggiunto - potremmo non riprenderci più dai danni». Descritto da Forbes come l'ottavo uomo più ricco degli Usa, Bloomberg ha fondato nel 1981 l'omonima azienda di informazione finanziaria, divenuta un colosso mondiale. L'ex sindaco di New York non intende accettare donazioni per la sua campagna, che sarà interamente autofinanziata, grazie ad una ricchezza personale stimata in oltre 54 miliardi di dollari. Secondo quanto riportano i media Usa, Bloomberg intende non presentarsi nei primi stati dove si terranno le primarie democratiche, preferendo concentrarsi sul cosiddetto Super Tuesday del prossimo 3 marzo, quando in ben 15 stati gli elettori democratici saranno chiamati a scegliere il loro candidato alla presidenza. Si tratta anche di un segnale, ritengono gli osservatori, che Bloomberg non si senta ancora sufficientemente sicuro in questa fase della sua campagna.

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