IMPEACHMENT
Spunta il "pizzino" di Trump per difendersi dalle accuse. E il nome del presidente ucraino è sbagliato
"Tutti erano nel giro. Non era un segreto" che il presidente statunitense Donald Trump stesse facendo pressioni per ottenere dall'Ucraina un'indagine sull'ex vicepresidente Joe Biden per ottenerne un vantaggio politico. È quanto ha detto Gordon Sondland, l'ambasciatore statunitense presso l'Unione europea, durante la sua audizione davanti alla commissione Intelligence del Congresso, che indaga per il possibile impeachment di Trump. Sondland ha detto di aver discusso della questione in una e-mail spedita il 19 luglio, prima della telefonata tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al centro delle indagini, indirizzata al segretario di Stato, Mike Pompeo, al segretario all'Energia, Rick Perry, al capo di gabinetto di Perry, al capo di gabinetto di Trump, Mick Mulvaney, a un consigliere di Mulvaney e a un'altra persona. "Il segretario Rick Perry, l'ambasciatore Kurt Volker e io abbiamo lavorato con Rudy Giuliani sull'Ucraina su espressa indicazione del presidente degli Stati Uniti. Ma non volevamo lavorare con Giuliani", ha aggiunto Sondland. Il presidente Usa, Donald Trump, ha respinto le accuse, ribadendo che non c'è stato alcuno scambio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Trump ha parlato ai giornalisti dopo la testimonianza dell'ambasciatore Sondland, ma non ha risposto alle domande. Si è limitato a leggere una nota scritta a mano (nella foto): "Non voglio niente, non voglio niente. Nessun 'do ut des'. Dì a Zelensky di fare la cosa giusta. Questa è la parola finale del presidente degli Stati Uniti". La dichiarazione di Trump è una citazione di un passaggio della testimonianza in cui Sondland ha riferito che il presidente gli disse che non c'era nessuno scambio con Kiev e non voleva nulla da Zelensky. Dopo questa dichiarazione del capo della Casa Bianca, che nel frattempo stava partendo per il Texas, la Cnn ha pubblicato la foto della nota: scritta con pennarello e a grandi caratteri con il nome del presidente ucraino sbagliato (Zellinsky).