attentato in medioriente
Bomba sui militari italiani in Iraq. Cinque feriti. Uno di loro ha perso una gamba
A due giorni dall’anniversario della strage di Nassirya, il terrorismo islamico torna a colpire in Iraq dove cinque militari italiani sono rimasti gravemente feriti. È successo vicino a Kirkuk: un ordigno esplosivo artigianale è scoppiato al passaggio di un team misto di forze italiane e irachene. I feriti sono due militari dell’esercito e tre della marina: subito dopo l’esplosione, sono stati trasportati con elicotteri Usa nell’ospedale della coalizione militare a Baghdad. Le condizioni di tre di loro sono apparse da subito molto gravi pur non essendo in pericolo di vita: a uno è stata amputata una gamba, un altro ha riportato importanti lesioni interne, mentre il terzo ha subito una parziale amputazione del piede. Restano tutti ricoverati in ospedale in attesa che le loro condizioni si stabilizzino per permettere il rientro in patria. Pochi i dubbi sulla matrice dell’attentato che risalirebbe al Daesh e a frange ancora attive di terrorismo islamico contro cui, in Iraq, la guerra è ancora in corso. I militari italiani, appartenenti alle forze speciali, operavano in supporto di peshmerga curdi con i quali avevano scoperto e disarticolato un deposito di esplosivi. Al momento dell’attentato stavano rientrando alla base. Unanime la vicinanza ai militari coinvolti e alle loro famiglie da parte delle istituzioni a cominciare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che «appresa la notizia del gravissimo attentato», si legge in una nota, ha fatto pervenire al ministro della Difesa Lorenzo Guerini, e al capo di Stato Enzo Vecciarelli, un «messaggio di solidarietà» per i feriti. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte esprime vicinanza ai militari e alle loro famiglie, e segue «costantemente e con attenzione la situazione». Sulla vicenda la procura di Roma ha aperto un fascicolo per attentato con finalità di terrorismo e lesioni gravissime. L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Caporale e dal sostituto procuratore Sergio Colaiocco, comporterà una serie di approfondimenti dei carabinieri del Ros. Sull’attentato arrivano messaggi di solidarietà dal presidente della Camera Roberto Fico, dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati che rivolge alle vittime un «pensiero commosso», e da tutti gli esponenti di maggioranza e opposizione. Sono complessivamente quasi 900 i militari italiani tutt’ora impegnati in Iraq, 80 dei quali appartenenti alle forze speciali. Lavorano soprattutto a operazioni di addestramento e supporto delle forze irachene impegnate sul campo per liberare i luoghi dove il Daesh tenta di riorganizzarsi.