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Esplode Harry: guerra alle spie di Meghan con la Regina alleata

Il principe furioso con i media britannici. Scatta la seconda denuncia in 5 giorni

Giada Oricchio
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Rivoluzionario Harry d'Inghilterra: seconda denuncia in cinque giorni contro i media britannici. Questa volta nel mirino dello scatenato figlio di Carlo e Diana sono finiti il Sun, il News of the World (chiuso) - tramite la loro società editoriale Rupert Murdoch's News Group Newspapers - e la Reach Plc che controlla il Daily Mirror. Sarebbero colpevoli di hackeraggio e intercettazioni illegali per aver messo sotto controllo la sua segreteria telefonica. Al momento non ci sono maggiori dettagli su queste intercettazioni (quando sono avvenute e se si tratti di conversazioni inedite), ma secondo le fonti giudiziarie citate dal Guardian (risparmiato insieme al Daily Telegraph e al Financial Times dall'ira principesca) potrebbero essere legate allo scandalo del 2011, quando emerse che gran parte della stampa britannica utilizzava “cimici” per spiare i telefoni dei vip e della famiglia reale allo scopo di rubare informazioni buone per scoop o ricatti. A far capire che è guerra senza esclusione di colpi il fatto che l'ufficialità della causa, depositata il 27 settembre di fronte all'Alta Corte di Londra, è arrivata direttamente da Buckingham Palace, segno che la Regina Elisabetta II approva la mossa di Harry. Come detto, è la seconda denuncia in cinque giorni: il 1° ottobre Harry ha reso noto tramite il suo sito ufficiale di aver querelato il tabloid Mail on Sunday (la versione domenicale del Daily Mail) per aver pubblicato stralci di una lettera privata di Meghan Markle al padre per di più tagliando “ad arte” le frasi in modo da mettere in cattiva luce la moglie e proseguire una “campagna di bugie e bullismo”.  Il Duca di Sussex sta costituendo un precedente in casa Windsor, spinto probabilmente dalla ferrea volontà di tutelare la moglie Meghan dalla “mercificazione della stampa che smette di trattare le persone come persone”, come non poté fare con la madre Lady Diana. Il protocollo reale, infatti, stabilisce di non rispondere alle illazioni e al gossip - spesso feroce - della stampa inglese, prova ne è che William non è mai intervenuto pubblicamente in difesa della moglie Kate, nel mirino dei giornalisti prima di Meghan, né ha mai replicato alle rivelazioni che lo coinvolsero direttamente nel 2011. Harry ha deciso di rompere totalmente con la tradizione adottando una linea dura e minacciosa e affidandosi allo studio legale Shillings specializzato in cause di “phone-hacking” e dal curriculum ricco di vittorie milionarie. Dichiarata la guerra, Harry dovrà prepararsi a numerose battaglie: la stampa non chinerà il capo facilmente. Anche perché i sudditi non amano il comportamento da celebrities dei Duchi di Sussex, lo dimostrano le polemiche per la segretezza sulla nascita e il battesimo del primogenito Archie, quelle sulla milionaria ristrutturazione di Frogmore Cottage (a spese dei contribuenti), sugli outfit costosi di Meghan e sui viaggi in jet privati in barba alle dichiarazioni ambientalistiche della coppia.

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