La Corea del Nord spara altri due missili
Il sesto test effettuato da Pyongyang dallo scorso 25 luglio
La Corea del Nord ha lanciato altri due "proiettili non identificati", che sono caduti nel Mar del Giappone. Lo annuncia lo stato maggiore della Corea del Sud, precisando che i missili sono partiti dai dintorni di Tongchon, città della provincia di Kangwon, nel sudest della Corea del Nord. Si tratta del sesto lancio del genere dal 25 luglio da parte di Pyongyang. A inizio agosto il leader nordcoreano, Kim Jong Un, ha dichiarato che i lanci costituivano un "avvertimento solenne" indirizzato alla Corea del Nord e agli Stati Uniti per le loro manovre militari congiunte, che Pyongyang considera ostili e preparatorie a un'invasione della Corea del Nord. Intanto la Commissione per la riunificazione pacifica del Paese, un'istituzione del potere nordcoreano, ha annunciato che Pyongyang respinge le dichiarazioni fatte giovedì dal presidente sudcoreano Moon Jae-in sul processo di pace nella penisola e ha escluso una ripresa prossima dei colloqui con la Corea del Sud: "Non abbiamo più nulla da discutere con le autorità sudcoreane e non abbiamo nessuna intenzione di riunirci di nuovo con loro", recita il documento. Giovedì, in un discorso pronunciato in occasione dell'anniversario della liberazione della Corea dall'occupazione giapponese (1910-1945), Moon aveva dichiarato che il suo obiettivo era di "raggiungere la page e l'unificazione entro il 2045", nonostante il mandato presidenziale unico per il quale è stato eletto termini nel 2022. La commissione nordcoreana accusa Seul di essere responsabile del congelamento attuale dei colloqui intercoreani e della non applicazione della "dichiarazione storica di Panmunjom", che era stata adottata nell'incontro improvviso di Kim con il presidente Usa Donald Trump a Panmunjom, nella zona demilitarizzata Dmz che separa le due Coree; allora i due avevano deciso la ripresa a breve dei colloqui sull'arsenale nucleare nordcoreano, ma questo annuncio finora non si è concretizzato.