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La Libia libera i migranti: si rischia l'esodo

Rilasciati i 350 del centro bombardato da Haftar. Il governo pensa di chiuderli tutti: quattromila persone pronte a partire

Davide Di Santo
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Il governo del premier libico Fayez al Sarraj ha liberato 350 migranti che erano rinchiusi nel centro di detenzione di Tajoura. La struttura è quella colpita la settimana scorsa da un raid dell'aviazione del generale Khalifa Haftar che ha provocato 53 morti. Lo si è appreso da un tweet dalla filiale libica dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). L'agenzia dell'Onu ha ringraziato il ministero dell'Interno libico per aver liberato i rifugiati da Tajoura. "350 persone erano ancora a rischio a Tajoura e ora sono libere", ha scritto in un tweet l'Unhcr. Urgent: most detained #migrants in #Tajoura detention center were released today. Their release took place on the aftermath of an airstrike that took many of their lives. It should be noted that the migrants started a hunger strike three days ago. pic.twitter.com/JJNv6tOUZ7— migrace.org (@Migrace_Organiz) July 9, 2019 Lo scorso 4 luglio, il ministro dell'Interno libico, Fathi Bashaga, ha rivelato che il dicastero stava valutando la "chiusura dei centri di detenzione per la sicurezza dei migranti". Secondo un report dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha), almeno 3.800 migranti sono detenuti arbitrariamente nei centri di detenzione che rischiano di essere coinvolti nel conflitto armato tra l'Esercito nazionale libico (Lna) del generale Khalifa Haftar e le forze del Gna. 

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