dopo lo sbarco
Sea Watch, nuova lite con la Germania
Dopo lo sbarco dei 40 migranti della Sea Watch a Lampedusa e l'arresto di Carola Rackete, le polemiche sulla vicenda sono più accese che mai e tengono banco ben oltre i confini nazionali: nella scelta della capitana "ci vedo un ricatto politico compiuto scientemente e deliberatamente con l'utilizzo strumentale di quaranta persone" è la posizione dura del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, secondo il quale "in 15 giorni avrebbe potuto raggiungere tanti altri porti", evitando il braccio di ferro con l'Italia. "Se sono un eroe le battaglie personali le combatto da solo - aggiunge - non coinvolgendo altre persone". Le parole del premier arrivano dopo commenti, dall'Europa, che a Roma non piacciono proprio, a cominciare da quello del presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier che, parlando all'emittente Zdf, critica l'Italia: "Dovrebbe gestire casi del genere in modo diverso" . Sul tema a ribattere ci pensa Matteo Salvini che tuona contro il tedesco: "Gli chiediamo cortesemente di occuparsi di ciò che accade in Germania e, possibilmente, di invitare i suoi concittadini a evitare di infrangere le leggi, rischiando di uccidere uomini delle forze dell'ordine italiane". Il leader del Carroccio ne ha anche per il governo francese: “Visto che è così generoso (almeno a parole) con gli immigrati, indirizzeremo i prossimi eventuali barconi verso Marsiglia”, mentre Luigi Di Maio dice la sua, chiedendo norme più severe e la confisca del mezzo in caso di imbarcazioni che violino le acque del Paese. Mentre a Bruxelles si tiene il vertice sulle nomine, l'affaire Sea Watch resta al centro dei dibattiti: l'Olanda, il cui vessillo è issato sulla nave della ong tedesca finita sotto sequestro, risponde alle accuse di 'menefreghismo', arrivate dal titolare del Viminale, per bocca di Ankie Broekers-Knol, segretario di Stato per la migrazione, secondo il quale Rackete "ha sbagliato" perché "avrebbe potuto far rotta sulla Tunisia". E se mai Angela Merkel dovesse chiedere a Conte notizie della capitana, per tutta risposta, spiega il premier parlando con i cronisti, "le chiederei se c'è stata, e a che punto è in Germania, l'esecuzione della pena per i due manager della Thyssen che sono stati condannati in Italia". La 31enne tedesca resta ai domiciliari a Lampedusa in attesa dell'udienza per la convalida dell'arrestocon l'accusa di resistenza a nave da guerra. La nave della ong è sotto sequestro e, decreto sicurezza bis alla mano, rischia una multa di 20mila euro che, in caso non venga pagata nei termini, può arrivare fino a 50mila. I quaranta migranti salvati il 12 giugno e arrivati a Lampedusa dopo 17 giorni in mare, sono stati presi in carico dai soccorritori con la promessa di una partenza rapida alla volta dei cinque Paesi europei che si sono offerti di accoglierli (Francia, Germania, Portogallo, Finlandia e Lussemburgo). Intanto in Sicilia gli sbarchi continuano senza sosta: nel pomeriggio di domenica guardia costiera e gdf soccorrono e portano a terra un'imbarcazione con a bordo 55 persone. "La normalità è questa - taglia corto Matteo Orfini del Pd -. L'eccezionalità nel caso della Sea Watch sta nell'aver derogato a questa prassi e a quelle norme".