petroliere sotto attacco in oman
Battaglia navale nel Golfo, e il prezzo del greggio vola
Torna altissima la tensione nel Golfo: nel giorno in cui il premier giapponese, Shinzo Abe, cercava di convincere il presidente iraniano, Hassan Rohani, a riprendere il dialogo con gli Stati Uniti sul nucleare, due petroliere nel Golfo di Oman vengono colpite. Un episodio, grave, che rischia di essere la miccia di un conflitto di grandi proporzioni. Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti già puntavano l'indice contro la Repubblica islamica mentre il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ammoniva che "il mondo non può permettersi un conflitto di vasta scala nel Golfo". E proprio all'Onu, dove è stata convocata d'urgenza una riunione del Consiglio di sicurezza, si discuteranno gli sviluppi della vicenda. La Casa Bianca, intanto, ha dichiarato di seguire gli aggiornamenti, senza prendere posizione. La Russia ha invece invitato a non "affrettarsi nelle conclusioni" contro l'Iran. Teheran, che ovviamente si dichiara innocente, definisce "sospetta" la tempistica vista la concomitanza della visita del premier giapponese. Gli schieramenti sono gia' ben delineati. Nel frattempo vola il prezzo del greggio, con un aumento di oltre il 3% arrivando a 52,69 dollari al barile. Le due petroliere - la Altair, battente bandiera delle Isole Marshall, e la Kokuka Corageous, battente bandiera di Panama - sono andate in fiamme dopo essere state colpite, e gli equipaggi hanno dovuto abbandonarle. Ad accorrere in loro aiuto, le marine proprio di Stati Uniti e Iran. La Quinta flotta Usa, basata nel Bahrein, ha affermato di aver ricevuto una richiesta di aiuto dalle due navi, indicando che si è trattato di "due allarmi distinti, uno alle 6.12 del mattino e un altro alle 7 (ora locale)". "Le navi americane - ha spiegato un comunicato - si sono recate sul posto e forniscono assistenza"; a sua volta, la marina di Teheran ha soccorso 44 membri degli equipaggi delle due petroliere e li trasferiti nel porto di Bandar-e-Jask. Gli attacchi sono stati pianificati e mirati, e hanno causato il ferimento lieve di un marinaio sulla Kokuka, il cui carico di metanolo, ha riferito l'armatore, è "in salvo". La nave è stata inseguita, dopo il primo attacco: "Il nostro equipaggio ha messo in atto manovre di fuga, ma tre ore piu' tardi e' stata colpita nuovamente. A quel punto era pericoloso restare a bordo", ha raccontato Yutaka Katada, presidente della compagnia giapponese Kokuka Sangyo. A bordo dell'Altair, operata dalla compagnia norvegese Frontline, le esplosioni a bordo sono state tre. "La nave - ha spiegato l'Autorita' marittima di Oslo - e' stata attaccata alle 6.03 del mattino, in un'area tra gli Emirati arabi e l'Iran".